Olanda, il leader dell'estrema destra Wilders condannato per discriminazione
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L'AIA, 09 DICEMBRE - Il deputato Geert Wilders, leader della destra olandese, è stato condannato per incitamento alla discriminazione da un tribunale di Schipol. Il capo del Partito per la libertà, favorito alle elezioni del prossimo marzo, è stato però assolto per insufficienza di prove dalla più grave accusa di istigazione all'odio razziale. [MORE]
Il processo ha avuto inizio a seguito di un comizio tenuto all'Aja nel 2014 dopo le elezioni amministrative, durante il quale Wilders chiese alla folla se volessero «meno marocchini nella loro città e in Olanda». Oltre seimila furono le denunce presentate da musulmani residenti in Olanda a causa di quel discorso.
Le dichiarazioni di Wilders, ha spiegato il presidente del tribunale Hendrik Steenhuis, furono «avvilenti e offensive nei confronti dei marocchini residenti in Olanda». Tuttavia nessuna pena è stata inflitta al leader della destra olandese, neppure la multa da 5.000 euro che era stata sollecitata dal pm, in quanto la corte ha ritenuto che per un deputato eletto dal popolo la condanna penale è già una punizione sufficiente.
Nel rispondere alle critiche di Wilders, Steenhuis ha detto: «La libertà di espressione può essere limitata per esempio per proteggere i diritti e le libertà degli altri, come in questo caso».
Intanto il deputato, che non era presente in aula, ha fatto sapere che farà ricorso. Su Twitter il leader del partito della Libertà ha scritto: «Tre giudici che odiano il Partito per la libertà (Pvv) dichiarano che i marocchini sono una razza e condannano me e metà dell'Olanda. Follia». Prima della sentenza aveva scritto: «Qualunque sia il verdetto, continuerò a dire la verità sul problema marocchino e nessun giudice, politico o terrorista mi fermerà».
[foto: lastampa.it]
Antonella Sica