Occupazione laureati in calo al 71,5%. In sofferenza: Mezzogiorno, donne e laurati in lettere
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MILANO, 08 GIUGNO 2012- Per nulla confortanti i dati Istat, sul fronte dell'occupazione dei laureati per il 2011 che, tuttavia, non stupiscono. In flessione la quota dei laureati che a 3 anni dal titolo di studio riescono a trovare un'occupazione, portandosi al 71,5% per quelli che hanno conseguito il titolo nel 2007 contro il 73,2% dei 'censiti' nel 2007 e laureati nel 2004. Parallelamente, cresce la percentuale dei laureati in cerca di occupazione: il 15,2% nel 2011 contro il 13,5% del 2007.
Come evidenzia l'Istat, tra i diveri corsi di laurea, la situazione più critica la riscontrano quelli afferenti alle classi triennali di scienze biologiche, scienze della terra, lettere e filosofia, dove il tasso di disoccupazione è superiore al 40%. Inoltre, i corsi dei gruppi geo-biologico e letterario evidenziano difficoltà occupazionali anche per i laureati del biennio specialistico.
Invece, tra le lauree triennali, i migliori esiti occupazionali si evidenziano per i corsi relativi alle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche con circa il 95% di occupati. Invece, al 70% l'occupazione del termine e del biennio di specialistica, per i laureati in ingegneria meccanica, gestionale ed elettronica e per quelli in architettura e ingegneria edile e scienze economico-aziendali. [MORE]
Per l'Ista, dopo 1 anno dal conseguimento del titolo, le persone che si sono laureate in corsi specialistici biennali nel 2007 risultano occupate nel 67,5% dei casi; 4 anni dopo il titolo, cioè nel 2011, gli occupati salgono all'82,1%. La situazione occupazionale peggiora per chi ha conseguito la laurea triennale nel 2007 e il biennio specialistico nel 2010: a essere occupato nel 2011, dice ancora l'Istat, è solo il 58,2%.
Sotto il profilo geografico, quelli più in difficoltà sono i laureati nel Mezzogiorno, "A quattro anni dalla laurea la percentuale di persone in cerca di occupazione è superiore al 27% tra i triennali". Secondo i dati Istat, circa il 30% dei laureati che prima di iscriversi all'università risiedevano nel Mezzogiorno e nel 2011 lavorano, vive nel Centro-Nord.
Nota dolente è l'occupazione femminile, sia tra le laureate "triennali", sia per quelli in corsi a ciclo unico o specialistici biennali, con un differenziale nei tassi di disoccupazione di circa 8 punti: la disoccupazione femminile è del 23%, contro il 14,8% maschile, per le lauree triennali e del 18%, contro il 10,2% maschile, per le altre. In particolare, i dati evidenziano che le donne tendono ad avere un lavoro a tempo indeterminato meno frequentemente degli uomini (quasi 48% per le lauree triennali e circa 43% per quelle a ciclo unico o specialistiche biennali contro il circa 51% maschile in ambo le tipologie), mentre si registrano percentuali più elevate di lavori occasionali (rispettivamente, 10,5% contro il 7,2% e 11,5% contro 7,6%) e di lavori "a termine" (32,2% contro 26,4% per le lauree di durata triennale e 29,2% contro 18,4% per quelle a ciclo unico e specialistiche biennali).
(Fonte: Istat, Adnkronos)
Rosy Merola