Blitz anti-terrorismo in Europa. Sgominata cellula di 17 jihadisti, pianificava attentati in Italia
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OSLO, 12 NOVEMBRE 2015 – Faraj Ahmad Najmuddin, noto come il mullah Krekar, è stato fermato la scorsa notte in Norvegia: sospettato di stare pianificando un attentato terroristico in Italia. A riferirlo sono i media locali. Oltre al mullah sono state fermate altre due persone legate anch'esse ad operazioni che rivendicavano l'attività di pianificazione di attentati terroristici in Italia. La polizia norvegese ha lavorato a stretto contatto con quella italiana.
La cellula jihadista agiva in Italia per reclutare militanti e ingrossare le fila del terrorismo islamico. Il blitz antiterrorismo "JWeb", è stato portato a termine stamattina dai carabinieri del Ros che con le autorità giudiziarie e di polizia di Gran Bretagna, Norvegia e Finlandia coordinate da Eurojust, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura, nei confronti di 17 individui, tutti curdi iracheni tranne un kosovaro, indagati per associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transnazionalita' del reato.
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A capo del gruppo c'era il mullah Krekar era già noto nel paese scandinavo, da quando nel 2012 era stato arrestato per minacce di morte nei confronti di Erna Solberg, attuale premier e allora personaggio emergente del partito conservatore. Ma non è stato un caso isolato: in precedenza Krekar aveva già minacciato l'ex presidente norvegese Kjell Magne Bondevik, oltre ad essere stato al centro di polemiche per le sue dichiarazioni relative a una interpretazione particolarmente rigida dell'Islam. Da alcune fonti media, si sta valutando un accordo di estradizione di Krekar in Italia.
L'arresto di Krekar è avvenuto nell'ambito di una operazione di più ampia portata cominciata dalle prime ore di giovedì, condotta dai carabinieri del Ros in collaborazione con numerose autorità europee. Numerose persone sono indagate per associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transazionalità del reato. Sono 16 cittadini curdi e un kosovaro i presunti terroristi destinatari oggi delle misure cautelari emesse dalla magistratura di Roma ed eseguite dai carabinieri del Ros in Italia e in diversi Paesi europei.
In particolare, sei dei presunti terroristi sono stati arrestati in Italia ed un settimo è stato localizzato in Iraq dagli inquirenti italiani; quattro sono stati arrestati in Gran Bretagna; tre in Norvegia; due sono le misure in carico alla Svizzera nei confronti di una persona che si ritiene morta in Siria in combattimento, e di un'altra che è già stata perquisita e nei cui confronti pende una richiesta di arresto a fini di estradizione; un esponente della cellula finlandese, infine, sarebbe morto in Iraq. Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni sia in Italia, nelle province di Bolzano, Parma e Brescia, sia in Norvegia, nel Regno Unito, in Finlandia, in Germania e in Svizzera.
La cellula italiana dell'organizzazione è comunque "molto attiva", annotano gli investigatori, soprattutto nell'attività di proselitismo condotta da Abdul Rahman Nauroz, uno degli arrestati nel blitz del Ros "sia attraverso internet, sia attraverso 'lezioni' che teneva nel proprio appartamento di Merano, luogo di riunioni segrete e crocevia di aspiranti jihadisti". "Noi siamo un Paese esposto a rischio terrorismo internazionale perché facciamo parte di quella grande coalizione internazionale che contrasta il Califfato" ma "fin qui l'Italia ha realizzato un'attività di prevenzione" che "ha funzionato", ha detto il ministro Alfano.
Foto: knightstemplarinternational.com
Dino Buonaiuto, Tiziano Rugi