No-Brexit, la Scozia convoca un nuovo referendum. Londra dice no: "Creerebbe incertezze economiche"
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LONDRA, 13 MARZO – La Scozia sta pianificando un nuovo referendum per l’indipendenza dal Regno Unito. Lo ha annunciato, a margine di un discorso a Edimburgo, la premier del governo autonomo scozzese Nicola Sturgeon: «Il governo britannico – ha detto - rifiuta ogni compromesso che ci consenta di rimanere almeno dentro il mercato comune europeo, non ci resta altra strada che decidere da soli il nostro futuro». [MORE]
«I termini della questione sono cambiati – ha proseguito la leader degli indipendentisti - Due anni e mezzo fa non sapevamo che restare parte del Regno Unito avrebbe significato uscire dall’Unione Europea".
La Sturgeon ha pensato anche alla data della consultazione: da fissare tra l’autunno 2018 e la primavera 2019. Il referendum si terrebbe dunque entro il marzo 2019, quando dovrebbe concludersi il negoziato della durata di due anni fra Londra e Bruxelles sull’uscita del Regno Unito dalla Ue.
«Vogliamo tenere il referendum in un momento in cui sia già nota la sostanza dell’accordo sull’uscita di Londra – ha spiegato la premier, ma prima che sia troppo tardi», riferendosi al fatto che gli indipendentisti vogliono poter votare prima che il Regno Unito sia formalmente uscito dalla Ue, così da poter sostenere, nel caso in cui al referendum dovesse prevalere il sì all’indipendenza, che la Scozia ha tutto il diritto di restare parte della Ue anche se il resto del Regno Unito si appresta ad uscirne.
Tuttavia Londra non è propensa ad accettare un secondo referendum: «Non accetteremo niente che leghi le mani al primo ministro», ha riferito il portavoce di Theresa May.
Inoltre, in una nota, Downing Street ha spiegato: «Un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia sarebbe divisivo e provocherebbe enorme incertezza economica». S precisa anche che il governo May s'impegna a negoziare ora la Brexit «nell'interesse di tutte le nazioni del Regno Unito».
Probabilmente Londra cercherà di rinviare la data del referendum a dopo la conclusione del negoziato di “divorzio” dalla Ue, ma non è detto che ci riesca.
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica