No ai matrimoni gay e centoventi preti in città, Caffarra: "bisogna riportare la fede nei giovani"
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BOLOGNA, 19 FEBBRAIO 2013 – Dopo le dichiarazioni e le polemiche che l’hanno visto protagonista in questi giorni, l’arcivescovo della città di Bologna, Carlo Caffarra, torna ancora all’attacco per promuovere la fede nei giovani.
Il 16 febbraio, infatti, l’arcivescovo aveva invitato i credenti, in una sorta di “vademecum del buon elettore”, a fare una buona scelta elettorale, evitando di votare chi fosse d’accordo con l’aborto o con la procreazione assistita ( ‹‹ la vita di una persona è un bene intangibile di cui nessuno può disporre ››) e chi promuovesse i matrimoni gay, che, secondo lui, stanno a significare ‹‹l’ istituzionalizzazione del falso ››. Ed è stata subito polemica. [MORE]
Il Cassero, infatti, è sceso in campo per controbattere il prelato, affermando ‹‹ faccia come Ratzinger, si dimetta ››. Di fatto, secondo il circolo arcigay, l’arcivescovo di dovrebbe occupare di cose più importanti delle elezioni, come ad esempio, il Papa che si è dimesso o l’istituzione ecclesiastica che ora è in profonda crisi, argomenti di sua competenza, in sostanza.
E Caraffa sceglie di seguire questa strada, invitando sotto le Due Torri circa centoventi preti francescani che porteranno la loro parola di Dio per le strade della città. Li ha voluti proprio in questo periodo, l’anno della fede, per ‹‹ avvicinare quanti, e soprattutto i giovani, che sono lontani dalla fede ››. I frati percorreranno, in particolare, la zona università e i locali della gioventù e la “missione” partirà venerdì 22 febbraio, con la messa in cattedrale, alle ore 21, presieduta dal cardinale, fino al giorno 3 marzo, sempre con la messa in cattedrale delle 10:30 detta dal vicario.
Da martedì 26 saranno disponibili anche degli incontri serali presso il cinema Perla per quanti vorranno proseguire l’incontro con i missionari, ‹‹il vangelo tornerà ad essere annunciato nelle strade com’era all’inizio›› afferma in conclusione Caffarra.
Erica Benedettelli