'Ndrangheta: Omicidi per agevolare cosche, fermati presunti autori
Cronaca Calabria

'Ndrangheta: Omicidi per agevolare cosche, fermati presunti autori

venerdì 29 luglio, 2016

REGGIO CALABRIA .- Avrebbero ucciso per agevolare l'attivita' della 'ndrangheta nella zona di Calanna in provincia di Reggio Calabria: con un'operazione della Polizia di Stato sono stati eseguiti alcuni fermi di indiziato di delitto, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di persone ritenute responsabili di un omicidio e due tentati omicidi premeditati. [MORE]

Ai fermati viene contestato anche il reato di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e ricettazione, aggravati dalla circostanza di aver commesso i fatti per agevolare le attivita' della 'ndrangheta. Eseguite anche numerose perquisizioni. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra' presso la Questura di Reggio Calabria alle ore 11.

L'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria colpisce mandanti ed esecutori materiali di tre gravissimi fatti di sangue - un omicidio e due tentati omicidi - verificatisi a Reggio Calabria vicino Calanna nel febbraio e aprile scorsi. Fra le cause, quella di un conflitto dentro la famiglia Greco per l'affermazione della leadership e il dominio criminale nel piccolo comune dell'entroterra reggino. All'operazione partecipano 80 uomini della Polizia di Stato.

In particolare, l'operazione fa fatto luce sul tentato omicidio avvenuto il 9 febbraio ai danni di Antonino Princi, operaio di 45 anni, inseguito dai sicari fin nel piazzale dell'impianto di rifiuti in localita' Sambatello di Reggio Calabria, sulla strada Gallico-Gambarie, dove trovo' rifugio sfondando il cancello d'ingresso a bordo della sua automobile.

La notte del 4 aprile, invece, si consumo' un duplice agguato, in cui perse la vita Domenico Polimeni di 48 anni, raggiunto in casa dai colpi di fucile esplosi dall'esterno dell'abitazione, che ferirono gravemente Giuseppe Greco, gia' collaboratore di giustizia di 56 anni.

Secondo le indagini degli investigatori della Mobile diretta dal primo dirigente Francesco Ratta' e dal suo vice Fabio Catalano, questi episodi sarebbero maturati nel contesto di un conflitto scaturito in seno alla famiglia Greco per l'affermazione della leadership e il dominio criminale nel piccolo comune dell'entroterra reggino. (Agi)


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