'Ndrangheta: Rinascita; Gratteri, perito al bar con imputati. "Sorpreso con detenuto ai domiciliari"
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'Ndrangheta: Rinascita; Gratteri, perito al bar con imputati. "Sorpreso con detenuto ai domiciliari si è dato alla fuga
LAMEZIA TERME, 29 GIU - Periti sorpresi a conversare al bar con imputati ai domiciliari del processo Rinascita-Scott in corso all'aula bunker di Lamezia Terme, alla presenza anche di legali e testimoni vari. Periti che chiedono una proroga di 24 mesi per portare a compimento, per conto del Tribunale di Vibo Valentia, le trascrizioni delle intercettazioni per il processo Rinascita ma che non disdegnano di farsi affidare incarichi da avvocati che difendono imputati nello stesso processo.
E' quanto ha denunciato stasera il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri che ha chiesto al Tribunale, presieduto dal giudice Brigida Cavasino, che venga fatta chiarezza e vengano nominati anche nuovi periti.
"Il primo giugno il pm Annamaria Frustaci - ha sostenuto il procuratore - ha notato che il perito Nardone era seduto al tavolino del bar con il detenuto agli arresti domiciliari Mario Artusa in violazione delle prescrizioni afferenti al regime detentivo dell'Artusa. All'arrivo della dottoressa Frustaci il perito si sollevava di scatto e scappava, si allontanava velocemente mentre Artusa si dirigeva all'interno del bar.
Fermato dal pm il perito non forniva alcuna giustificazione per questa conversazione con il detenuto. Un perito del tribunale era seduto al bar col detenuto, cioè con quello al quale doveva fare la trascrizione.
Da alcuni accertamenti fatti dai rilievi di videosorveglianza è emerso - ha detto ancora Gratteri - questo episodio". Il collegio giudicante ha affermato che aveva già in mente di aumentare il numero dei periti e il prossimo 5 luglio i periti saranno chiamati a chiarire le vicende che li riguardano.
'Ndrangheta: Gratteri, intollerabile comportamento dei periti Processo Rinascita Scott, uno al bar con imputato a domiciliari'
"Noi abbiamo sempre parlato di tolleranza zero e di osservanza ortodossa delle regole, del codice e della deontologia. Quello che diciamo non è pura accademia o discorsi teorici. Applichiamo sempre in concreto". Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri parlando con i giornalisti, a margine di un incontro in prefettura a Catanzaro, in relazione a quanto denunciato ieri in aula sul comportamento dei periti trascrittori del processo Rinascita Scott in corso a Lamezia Terme. "Era intollerabile - ha aggiunto - che dei consulenti che hanno avuto l'ardire di chiedere una proroga di 24 mesi al tribunale in un processo di questa delicatezza vadano in giro con volantini e biglietti da visita per offrirsi di fare trascrizioni, arrivando a proporre la loro consulenza anche alla dottoressa Frustaci che quel giorno era pm, scoprendo dai loro profili Facebook che andavano in giro a richiedere incarichi.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la videoregistrazione dell'incontro al tavolino di un bar tra il consulente e un soggetto imputato agli arresti domiciliari". "Il processo non rischia assolutamente nulla - ha detto ancora Gratteri - perché già a Roma, al Gup Paris, avevo detto che necessitavano decine di consulenti. Adesso abbiamo ribadito questa istanza per almeno 10-15 consulenti. Sui tempi la scelta non competente a noi come Procura perché come sapete il pm è parte del processo. Il collegio comunque ha convocato per il prossimo 5 luglio i periti per sentirli su quanto avvenuto".