'Ndrangheta: Prefettura, arresto Pesce frutto tenacia inquirenti
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REGGIO CALABRIA, 30 GENNAIO - "L'arresto di Antonino Pesce, 34 anni, latitante dal luglio 2016, nel territorio del Comune di Gioia Tauro, rappresenta uno straordinario risultato, conseguito a seguito di una tenace e prolungata attivita' investigativa e di intelligence condotta con eccellente professionalita' e penetrante capacita' di intervento dei militari coordinati dal procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Cafiero de Raho, e dai sostituti". E' quanto si legge inuna nota diffusa stamane dalla prefettura di Reggio Calabria. [MORE]
"Nino Pesce - prosegue il comunicato - condannato per associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, e' ritenuto l'attuale reggente del potente clan di Rosarno, una delle piu' potenti articolazioni territoriali di 'ndrangheta operante nella Piana di Gioia Tauro, ma anche in ambito nazionale e internazionale. Un sincero apprezzamento e compiacimento - srive la pefettura - va rivolto agli esponenti della magistratura, al comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giancarlo Scafuri, alle donne e agli uomini dell' Arma che, con spiccato acume investigativo, profondo impegno e dedizione, hanno inferto un ulteriore durissimo colpo alla criminalita' organizzata.
L'arresto del latitante - e' scritto ancora - e' la conferma della forte e incisiva risposta alle esigenze di sicurezza piu' volte manifestata dai tanti cittadini onesti di questo territorio che infonde loro rinnovata speranza e contribuisce al radicamento della legalita' e alla conferma della fiducia nelle Istituzioni dello Stato impegnate, in un rapporto di fruttuosa e costante collaborazione e coesione, a prevenire, contrastare e reprimere le forme di dominio della 'ndrangheta nel tessuto sociale, civile ed economico della provincia".