Barcellona, arrestato il boss della 'ndrangheta, Carmelo Gallico
Cronaca Calabria

Barcellona, arrestato il boss della 'ndrangheta, Carmelo Gallico

mercoledì 28 dicembre, 2011

REGGIO CALABRIA, 28 DICEMBRE 2011 - Carmelo Gallico, 48 anni, capo dell'omonimo club di Palmi e boss della 'ndrangheta, è stato arrestato a Barcellona, in Spagna. Gallico si nascondeva in un appartamento del centro, nel distretto di Eixample e trascorreva le sue giornate tra biblioteca, palestra e bar. [MORE]


Il suo arresto è avvenuto al termine di delicati servizi di pedinamento e osservazioni in territorio spagnolo effettuati dal personale della squadra mobile e dei Mossos D'Esquadra con il supporto del Servizio Centrale Operativo e del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia.


Carmelo Gallico era latitante dal 30 novembre scorso, giorno in cui la Dda di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione “infinito”, aveva diffuso un mandato di fermo a suo carico. Gallico come si legge in una nota della Questura di Reggio Calabria "deve rispondere dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni, per i quali la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha richiesto al locale G.I.P., in data 22 dicembre , l’emissione di un mandato d’arresto europeo, in esecuzione della misura cautelare in carcere”.Secondo gli inquirenti, infatti, sarebbe proprio il Gallico l'attuale reggente della famiglia protagonista della faida che insanguinò Palmi negli anni '80.


Il fratello degli ergastolani Giuseppe e Domenico, capi dell'omonima cosca rivale storica a Palmi dei Condello, aveva abbandonato il carcere nel febbraio dello scorso anno dopo che la Cassazione gli aveva annullato la pena. Era stato poi, nuovamente arrestato nel giugno del 2010, con l'accusa di omicidio , nell'ambito dell'inchiesta “Cosa mia” sulle infiltrazioni negli appalti per i lavoro di ammodernamento dell'A3. In quell'occasione, pochi giorni dopo la cattura, Carmelo Gallico aveva tentato il suicidio e fu salvato solo grazie al tempestivo intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria.

Il suo nome era rimbalzato alla cronaca non solo per i suoi precedenti con la giustizia ma anche per aver ricevuto nel 2002 , mentre si trovava ancora in carcere, il premio letterario “Bancarelle nella scuola”, ottenuto per la sua recensione del libro “Troya,” di Gisbert Haef, firmata con lo pseudonimo Erasmus.


Provvedimenti simili sono stati emessi anche a carico di altri affiliati della 'ndrangheta: Gesuele Misale, Alfonso Rinaldi e Domenico Nasso e anche di Vincenzo Minasi, avvocato del Foro di Parmi e difensore del Gallico. Era stato proprio l'avvocato infatti, a suggerire al boss di rendersi irreperibile nel caso fosse stato raggiunto da un nuovo provvedimento giudiziario. Nei suoi confronti, era stata eseguita anche un ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Milano su richiesta della Dda nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della ndrangheta in Lombardia.

foto da el mundo.es

Maria Assunta Casula


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