Napoli, De Laurentiis: "Rinnovo di Mertens? Dipende dalla moglie. E Sarri ha una clausola..."
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NAPOLI, 26 APRILE - È il solito De Laurentiis senza peli sulla lingua quello che ha rilasciato una lunga intervista a Bein Sports. Il presidente del Napoli ha parlato di passato, presente e futuro della società azzurra, toccando tanti argomenti come la clausola di Sarri e la dolorosa partenza di Gonzalo Higuain, che in estate si è trasferito alla Juventus. [MORE]
A tenere banco sono anche le conferme di Mertens e Koulibaly, due pilastri della rosa azzurra: "Credo che Dries abbia il desiderio di restare a Napoli – ha affermato De Laurentiis -, certo bisognerà capire cosa ne pensa sua moglie. Se si risolveranno i problemi con lei, non c’è dubbio alcuno che Mertens rimarrà a Napoli". Per quanto riguarda Koulibaly, il patron del Napoli svela un retroscena di mercato: "Il Chelsea arrivò ad offrire oltre 55 milioni di euro, dissi però a Conte che non si poteva dare via uno come Koulibaly, a meno che Sarri mi dicesse 'Aurelio, vado bene con Tizio e Caio puoi dare via chi vuoi' ".
Nel futuro prossimo del Napoli sembra esserci ancora la firma di Maurizio Sarri. Nonostante qualche incomprensione dopo il match contro il Real Madrid, l’ex allenatore dell’Empoli dovrebbe continuare la sua avventura sulla panchina dei partenopei: " Ha un contratto che lo lega al Napoli per molti anni, è vero che ha una clausola ma può scattare soltanto tra un altro anno ed è di 8 milioni di euro, che non mi sembra neanche poco come penale per andare ad allenare da qualche altra parte".
Non poteva mancare un accenno a Gonzalo Higuain, passato alla Juventus attraverso il pagamento della clausola rescissoria da 90 milioni di euro e piuttosto polemico nei confronti del presidente nel match di Coppa Italia al San Paolo: "Mi indica col dito per assolversi davanti ai tifosi? Loro non sono stupidi, capiscono perfettamente. E comunque, se tu sei una persona di buon gusto e che conosce la storia, non puoi tradire la squadra dove hai giocato e dove ti sei affermato, per andare all'acerrima nemica di sempre, che è la Juve. Credo che sia una caduta di gusto, dove non c'entra più né il presidente né il fratello del giocatore, c'entra soltanto la sua cultura, che ha dimostrato di essere piccola".
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine myblog.it)