MotoGp, giudice di gara:"Quello di Rossi non è un calcio". Valentino:"Grazie a tutti ora a Valencia"
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ROMA, 27 OTTOBRE 2015 - Prosegue a colpi di aneddoti e dichiarazioni la guerra di nervi (e non solo) nella MotoGp dopo lo scontro in pista e fuori a Sepang tra Valentino Rossi e Marc Marquez. E oggi una difesa del comportamento del pilota italiano arriva anche da uno dei tre giudici di gara a Sepang. "Marquez ha portato la situazione al limite", "quello di Valentino non è stato un calcio" e "non c'è stato nessun insulto da parte del pilota italiano". [MORE]
A parlare ai microfoni di Cadena Cope, secondo quanto riportato dal "Mundo Deportivo", è Javier Alonso, uno dei tre giudici della "Direzione Gara" del Gran Premio della Malesia. "Le tante immagini che abbiamo visto ci hanno convinto che Valentino si allarga per guadagnare pista, Marc avvicina la sua Honda alla Yamaha ed è allora che Rossi si muove, ma il suo non è un calcio", sostiene il giudice di gara. "Non abbiamo compreso la gara e l'atteggiamento di Marquez, non ha fatto nulla di illegale, però ha portato la situazione a un limite privo di senso e per questo, anche se non ci sono giustificazioni, Rossi risponde in quella maniera. Non crediamo e non abbiamo ritenuto che Valentino meritasse una sanzione ancora più dura".
Intanto Valentino Rossi a mente fredda, fuga i dubbi sulla sua presenza a Valencia nell'ultima gara che deciderà il Mondiale, in programma l'8 novembre sul circuito della città spagnola. Su Twitter il Dottore scrive: "Grazie a tutti per il fantastico supporto, leggervi mi ha aiutato a superare amarezza e incazzatura". Valentino ringrazia così tutti coloro che lo hanno sostenuto dopo la sanzione che lo costringerà a partire dall'ultimo posto nel Gp di Valencia, dove si giocherà il titolo mondiale con Jorge Lorenzo.
Ieri il presidente del Coni lo aveva difeso parlando di un mondiale falsato e il presidente del Consiglio Matteo Renzi lo ha chiamato al telefono. Adesso campione marchigiano, che in un primo momento aveva detto di dover pensare se andare a correre in Spagna, ha sciolto le riserve. "Da oggi si lavora per Valencia". Perché l’ultima parola il Dottore vuole dirla in pista.