Mosca, soluzione del conflitto in Libia: "concentrare le idee d'intermediazione in capo all'Onu"
Estero Campania

Mosca, soluzione del conflitto in Libia: "concentrare le idee d'intermediazione in capo all'Onu"

lunedì 14 agosto, 2017

MOSCA, 14 AGOSTO – Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa, Interfax, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, durante l'incontro con il capo dell'esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, ha dichiarato: “È molto importante ora concentrare tutte le idee d'intermediazione in capo all'Onu, in senso politico”.[MORE]

La frase del ministro degli esteri è legata all’attuale situazione in Libia, Paese in cui regnano ancora numerose divisioni politiche, tali da rendere il processo democratico, nonché di instaurazione e stabilità di un governo legittimo, non privo di difficoltà. Secondo il governo di Mosca: “A questo proposito, crediamo che questa attività non debba essere finalizzata allo sviluppo di prescrizioni politiche ma contribuire alla creazione delle condizioni più favorevoli per un dialogo tra le figure chiave della Libia, affinché possano negoziare il futuro del proprio paese”.

La Libia versa in una situazione che “continua ad essere complicata e la minaccia dell'estremismo non è ancora superata”. In risposta , Khalifa Haftar ha affermato: “Noi contiamo anche in futuro di continuare la lotta contro le sigle terroristiche, finché l'esercito nazionale libico non avrà il controllo di tutto il territorio della Libia così da poterne garantire la stabilità e la sicurezza”, confermando “ Il desiderio di continuare a sviluppare l'amicizia e la collaborazione in tutte le sfere con la Russia”.

La linea politica assunta dalla Russia, caratterizzata da una risoluzione delle controversie mediante l’uso della diplomazia, non è mutata. Il 17 marzo 2011, Cina e Russia, membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, si sono astenuti dal voto per l’approvazione della risoluzione 1973, in cui era previsto un immediato cessate il fuoco e autorizzava la comunità internazionale ad istituire una no-fly zone in Libia, nonché utilizzare tutti i mezzi necessari per proteggere i civili ed imporre un cessate il fuoco. Una risoluzione ritenuta dal governo di Mosca in violazione del principio di non ingerenza negli affari interni di uno stato, mentre per gli altri stati a favore della risoluzione, non vi era alcuna violazione ma, anzi, rispettavano la disciplina della “responsibility to protect”: quando uno Stato non è in grado di proteggere il suo popolo, per mancanza di capacità o di volontà, allora la responsabilità sarà assunta dalla più ampia comunità internazionale.

 

 

 

Immagine da: ilpost.it

Caterina Apicella


Autore
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