Mons.Bertolone: consegna lettera pastorale dal tema dei "Novissimi" "Ogni attimo è carico di eterno"
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CATANZARO 20 OTT. 2011 - Con una solenne concelebrazione eucaristica, l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Monsignor Vincenzo Bertolone, ha solennemente aperto ieri sera nella chiesa cattedrale di Catanzaro l’anno pastorale 2011-2012, consegnando alla comunità diocesana la sua prima lettera pastorale dedicata al tema dei “novissimi” dal titolo “Ogni attimo è carico di eterno”.[MORE]
«Animato dallo Spirito di verità e di libertà - queste le parole dell’Arcivescovo Bertolone -, ho scelto di percorrere questo nuovo cammino incentrandolo su quelle verità di fede che il catechismo definiva “i novissimi”: la morte, il giudizio, l’inferno, il purgatorio e il paradiso. Si tratta di verità fondamentali per un battezzato, anche se in questi tempi confinate nel silenzio, forse perché inquietanti, alle quali si preferisce non pensare. Non si può, però, intraprendere un viaggio senza avere chiara la meta da raggiungere.
Per questo motivo invito tutti a riflettere in ogni parrocchia sulla meta a cui ci portano i giorni che passano».Per l’Arcivescovo Bertolone «porre a tema di un anno pastorale i novissimi significa ripensare ogni scelta comunitaria e personale alla luce della risurrezione. Aiutare a risorgere - afferma - è uno di quei ministeri sempre più urgenti nell'attuale contesto storico; significa servire l'uomo, ogni uomo, nel saper ritrovare senso e motivo dell'esistere».
Durante l’omelia Monsignor Bertolone ha ricordato la venuta del Papa nella Certosa di Serra San Bruno “cittadella dello spirito”. «Durante la celebrazione del Vespro - ha detto il Presule - , il Papa ha precisato che “proprio in questo consiste la bellezza di ogni vocazione nella Chiesa: dare tempo a Dio di operare con il suo Spirito e alla propria umanità di formarsi, di crescere secondo la misura della maturità di Cristo, in quel particolare stato di vita. In Cristo c’è il tutto, la pienezza; noi abbiamo bisogno di tempo per fare nostra una delle dimensioni del suo mistero”. Queste parole ci invitano a lasciarci modellare dall’azione dello Spirito ed a far maturare in noi il seme della santità, donatoci nel Battesimo, seme che ha bisogno del terreno buono per poter crescere e riprodursi. Ecco perché siamo chiamati tutti, consacrati o laici, celibi, nubili, coniugati, a crescere nella nostra umanità mettendoci alla scuola di Cristo Gesù».
Un grazie singolare Monsignor Bertolone l’ha rivolto al clero con invito ad essere testimoni di Cristo nel mondo. «Carissimi confratelli nel sacerdozio - questo il monito dell’Arcivescovo al clero -, se vogliamo che qualcosa nella Chiesa cambi cominciamo da noi preti. Prendiamo coscienza della dignità battesimale e facciamo in modo che da lì parta il nostro stile di vita per vivere nella verità il nostro ministero ordinato. La Chiesa deve essere credibile, i preti devono essere credibili».
Ecco perché la lettera pastorale, inserita a pieno titolo sulla scia degli Orientamenti della Cei, ha come unico scopo quello di «risvegliare le coscienze riguardo alle verità dimenticate della speranza cristiana, superando quella cortina del silenzio che contraddistingue la nostra cultura e, velatamente, anche la nostra pastorale».
La lettera pastorale è articolata dal primo capitolo in cui si analizza il rapporto tra il credente e le realtà ultime: morte e giudizio, inferno, purgatorio e paradiso. Nel secondo capitolo trovano spazio le ragioni dell’attesa e della speranza, oltre che un’ampia digressione riservata ad annotazioni di carattere pastorale e che riguardano i presbiteri, i consacrati ed i laici. Segue il terzo capitolo, tutto dedicato a Maria, che per noi deve essere memoria di futuro, nostalgia di verità e di giustizia, certezza di un Amore che ci contiene, icona escatologica della Chiesa pellegrina “tra il già e il non ancora”. La lettera si chiude con un’appendice sistematica sull’escatologia neotestamentaria, con particolare attenzione alla risurrezione come contenuto fondamentale dell’escatologia cristiana in prospettiva trinitaria.
«In questa prima lettera pastorale - ha detto Monsigno Bertolone - che oggi con gioia e speranza vi consegno, mi sono proposto di esporre gli elementi essenziali dell’escatologia cristiana, coniugando le domande, le attese e le speranze che abitano nel cuore umano con le risposte che il Dio di Gesù dona nella Scrittura e nella Tradizione della Chiesa, per giungere alla conclusione che chi è disposto a prendere in considerazione la rivelazione divina troverà dei motivi solidi per alimentare la speranza nell’eternità».
Spunti e riflessioni da trasformare in strumento di lavoro per incontri di formazione. L’auspicio del Pastore è proprio quello che «questa lettera si inserisca nel cammino ordinario della nostra comunità come lievito per innalzare nei cieli lo sguardo facendoci consapevoli che ogni attimo è carico di eterno».
Durante la celebrazione Monsignor Arcivescovo, dopo avere a lungo pregato e riflettuto in questi primi cinque mesi, ha reso noto alla comunità diocesana le nomine del Vicario generale e del pro Vicario generale, nelle persone di monsignor Raffaele Facciolo e don Maurizio Aloise, e la designazione di cinque Vicari episcopali. Quattro territoriali monsignor Giuseppe Silvestre, don Gregorio Montillo, don Vincenzo Zoccoli, don Gesualdo De Luca; e il quinto per la Vita consacrata: Padre Gregorio Colatorti, fino a completamento del quinquennio.
Tra le nomine annunciate dall’Arcivescovo anche quelle del direttore della Caritas diocesana, don Dino Piraino e del vice direttore don Roberto Celia; del responsabile della pastorale giovanile, don Ivan Rauti; dell’incaricato per il servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, don Mario Olanda; dei delegati per la formazione dei giovani sacerdoti, don Salvino Cognetti e don Antonio Ranieri; del Penitenziere diocesano, don Marino Tinello; del direttore dell’ufficio tecnico, don Massimo Cardamone; e dell’incaricata beni culturali ecclesiastici , Ing. Maristella Santoro,
Poi con grande gioia Monignor Bertolone ha annunciato di aver provveduto a costituire il tribunale ecclesiastico nella persona di Mons. Facciolo, Presidente; P.Pasquale Pitari, Promotore di giustizia e don Marcello Froio Notaio, per la ripresa delle cause di canonizzazione di Mariantonia Samà, don Francesco Caruso, dell’avv. Antonio Lombardi, del Beato Paolo De Ambrosis da Cropani.
Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace