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Inter campione d'Europa. Battuto il Bayern Monaco 2-0 (Milito) e 3/o trofeo per i nerazzurri che conquistano la coppa che mancava da 45 anni. A Madrid primo tempo equilibrato: al 35' Milito lanciato in profondita' da Sneijder entra in area e con un destro secco insacca. Inter vicina al raddoppio con Sneijder (42'). Nella ripresa Bayern avanti e interventi decisivi di Julio Cesar al 46', 53' e 64'.
Ma in contropiede Milito non perdona e raddoppia al 70'. Inutile il forcing dei bavaresi.[MORE]
L'abbraccio forte con Diego Milito, poi la stretta di mano alla panchina del Bayern, poi i pugni alzati verso la curva: la notte di Josè Mourinho finisce con la sua seconda Champions alzata nel cielo di una città che potrebbe presto essere la sua casa. Da 'special' a 'ganador', cambia la lingua ma il concetto è sempre lo stesso: Mourinho è un vincente con lo stile da vincente che non ha eguali nel calcio. Fa fatica a trattenere le lacrime mentre Javier Zanetti gli ripete «sei un grande, sei un grande».
È un invito a restare ancora perchè di Champions con l'Inter ne può vincere ancora. Il figlio Josè junior gli sale sulle spalle e anche lui si gode lo spettaccolo di un'altra partita gestita da suo padre con la solita capacità di avere il meglio dai suoi uomini. Perchè lui è sempre in piedi, a un metro dal campo, il più vicino possibile alla sua squadra che osserva, incita, applaude e striglia. Ci impiega meno di tre minuti per uscire dall'area tecnica ed esibire una delle sue smorfie che fanno tanto cinema e tanto piacciono alle telecamere. Sarà anche stato il suo «capo», ma con Van Gaal proprio non c'entra nulla: il tecnico olandese resta sempre seduto in panchina, con quella faccia mono-espressione inutilizzabile anche per una pubblicità di formaggini.
Quando segna Milito, Mourinho fa l'opposto degli altri: i giocatori della panchina corrono esultando verso il campo, lui se ne va verso la panchina a bere. Ovvio. Ma la tensione è tanta e rimane fino alla fine, non è come nel 2004 quando vinse con il Porto passando l'ultima mezz'ora seduto a parlare con i suoi collaboratori perchè tanto vinceva 3-0. Il Bayern ci prova ma c'è il Principe in campo e il Principe non sbaglia praticamente mai. Dopo il secondo gol di Milito, non può sfuggire all'abbraccio di Materazzi ma è un attimo, un attimo solo di esultanza, perchè poi invita tutti alla calma. Ma è la serata dell'Inter, non c'è Robben che tenga a rovinarla e la lunga notte di Mourinho è un'altra notte di trionfi che lo rende, a soli 47 anni, uno dei tecnici più vincenti in attività. «Dove c'è un campo, un pallone e dei giocatori io sarò felicè, ha detto ieri. Non male essere felici al Bernabeu con una Champions in mano.