Milano, sevizia la cagnolina della ex per vendetta: aperta un'inchiesta

lunedì 3 agosto, 2015

MILANO, 3 AGOSTO 2015 - La Procura della Repubblica di Milano ha aperto un'inchiesta relativa a maltrattamento di animale a seguito di una denuncia sporta da una donna italiana trentenne, nei confronti del suo ex compagno, cittadino del Ghana. Secondo quanto appreso, l'uomo, con una precedente condanna per spaccio di droga, senza un lavoro fisso e sprovvisto del permesso di soggiorno, è ricercato dalla polizia locale, perché gravemente indiziato di aver seviziato il cane della sua ex.

Alla cagnolina, una molossoide di sesso femminile di un anno e mezzo, sarebbe stata compressa la cassa toracica con conseguente danneggiamento degli organi interni. Nel corpo dell'animale, soppresso dai veterinari dell'Enpa, in quanto le ferite furono considerate inguaribili, in base alle dichiarazioni di altri media, sarebbero state trovate tracce di Dna umano. Alcuni indumenti lasciati dal sospettato nell’abitazione della sua ex compagna, sono stati prelevati per consentire l’esame allo scopo di verificare la corrispondenza del dna rinvenuto nella cagnolina con quello dell’uomo.

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I fatti sarebbero avvenuti circa due mesi fa e, l'unico sospettato di aver commesso un'azione così barbara e disumana, resta al momento l'ex compagno trentenne della donna, il quale fu cacciato di casa dalla proprietaria della cagnolina, quando le fu comunicato che quelle ferite non potevano che essere opera di maltrattamento. Una delle ipotesi che potrebbe aver indotto il ghanese a compiere violenza sull'animale, secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, potrebbe risiedere nel desiderio dell’uomo di vendicarsi della donna.

Qualora il presunto autore del reato dovesse essere giudicato colpevole, tra le misure poste in essere dal Codice Penale per maltrattamento di animale e conseguente morte dello stesso, ricordiamo esserci la reclusione da 3 a 18 mesi o una multa da 5mila a 30mila euro.

Luigi Cacciatori

Immagine da petsparadise.it

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