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MILANO, 07 ottobre 2011 - Le immagini dalle telecamere di un parco ad Arluno, che riprendono Roberto Cecchetti, grafico di 29 anni, mentre, per quaranta minuti massacra a colpi di pugni in faccia Monica Savio di 36 anni,la donna con cui da un anno aveva una relazione, sono costate all'uomo la condanna a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. [MORE]
Infatti, la donna è stata uccisa in un modo particolarmente efferato. Come ha sostenuto il pm Grazia Pradella, nel corso della requisitoria, la scena del pestaggio sembrava un "film dell'orrore, agghiacciante, mai visto. La donna aveva la «faccia spappolata".
Secondo quanto si è potuto vedere dalle immagini riprese dalle telecamere, dopo averla pestata fino a spaccarle la mandibole, l'assassino l'aveva strangolata. Poi è rimasto a lungo a guardarla mentre agonizzava. Per il perito la morte sarebbe avvenuta sia per soffocamento, sia per le ferite.
La causa scatenante dell'omicidio, come ha confessato lo stesso grafico, che si era costituito il giorno dopo il delitto (11 gennaio 2011), un litigio scoppiato per la gelosia della stessa vittima, che aveva visto sul cellulare del compagno il numero di telefono di un’altra donna.
Essendo una condanna inflitta con rito abbreviato,l'omicida ha ottenuto lo sconto di pena, che altrimenti sarebbe stata l’ergastolo. L'omicida è stato condannato anche a risarcire subito le parti civili, assistite dall’avvocato Giovanni Parini: un milione di euro al figlio della vittima, 200mila al marito e 100mila euro alla sorella e ai genitori.
Rosy Merola