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Migranti, Vienna e Berlino aprono le frontiere: profluvio di profughi al confine

Dino Buonaiuto
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Migranti, Vienna e Berlino aprono le frontiere: profluvio di profughi al confine
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 BERLINO, 5 SETTEMBRE 2015 – Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha annunciato sul suo profilo Facebook l'apertura delle frontiere – di Austria e Germania – ai profughi e ai rifugiati presenti in Ungheria: “Dopo un colloquio con il primo ministro ungherese Viktor Orban e in coordinamento con la cancelliera tedesca Angela Merkel”, si legge nel messaggio, “e a causa dell'attuale situazione al confine ungherese, Austria e Germania acconsentono in questo caso a un proseguimento nei loro paesi del viaggio dei rifugiati. Al contempo”, prosegue il post, “ci aspettiamo che l'Ungheria rispetti i suoi obblighi europei, compresi quelli derivanti dalla convenzione di Dublino; ci aspettiamo dall'Ungheria la volontà di adempiere agli oneri esistenti, sulla base dei programmi proposti dalla Commissione Europea: l'equa distribuzione dei profughi e il meccanismo di emergenza previsto, a cui noi oggi contribuiamo”.

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La decisione ha portato in pochissime ore a una vera e propria ondata di profughi ammassati al confine austriaco. Nelle ultime ore sono già circa 3.000 i migranti entrati in Austria, come ha reso noto la polizia austriaca. Hans Peter Doskozil, capo della polizia dello Stato del Gurgenland, ha dichiarato che “al confine il flusso è continuo”. Si attendono tra i 17 e i 18 autobus double-decker per portare le persone a Vienna, e probabilmente anche in Germania. Al confine austriaco la Croce Rossa ha allestito un campo d'accoglienza attrezzato nella Nova Rock Hall – spazio adibito di solito ai raduni musicali – dove attende circa 1.500 persone. Da lì alcuni convogli speciali dovrebbero poi raggiungere Vienna e Berlino. Solo dopo la decisione dei due paesi, l'Ungheria ha acconsentito a concedere una sessantina di autobus per trasportare al confine con l'Austria quanti non si erano già messi in marcia a piedi con i pochi averi nel pomeriggio.

Nel frattempo il Pentagono lancia un allarme sulla questione migranti: “E' un problema con cui faremo i conti per i prossimi vent'anni”, ha spiegato Martin Dempsey, capo di stato maggiore dell'esercito Usa. Nel frattempo Orban continua a fare il pugno duro e a parlare di “invasione musulmana”, mentre Cameron apre con la quota che spetta a Londra di 4mila migranti; non si fermano inoltre gli sbarchi nel Mediterraneo: un barcone è arrivato a Crotone, un altro è stato registrato a Ragusa, che trasportava 80 minori. L'Unione Europea sta studiando nuove soluzioni per la distribuzione dei profughi nei vari paesi, ma il blocco orientale formato da Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca si è fermamente opposto alla proposta.

Foto: quotidiano.net

Dino Buonaiuto

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Scritto da Dino Buonaiuto

Giornalista di InfoOggi

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