Migranti, la sconfitta-vittoria di Orban: il Referedum non raggiunge il quorum
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BUDAPEST, 3 OTTOBRE - “Volete che l’Unione Europea decreti un ricollocamento dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del parlamento ungherese?’’, cittadini ungheresi hanno risposto per il 98% NO, ma solo il 43% si è recato alle urne, non raggiungendo il 50% necessario perché la consultazione sia valida per la legge in vigore.[MORE]
Il referendum scaturisce dalla decisione dell’Unione Europea del settembre 2015 di ricollocare i 160.000 richiedenti asilo già presenti in territorio europeo per alleggerire paesi come Italia e Grecia. Ogni Stato membro sarebbe tenuto ad ospitare un numero di profughi, calcolato in base a popolazione e del PIL: per l’Ungheria tale numero ammonterebbe 1296.
Fautore del NO, Orban esce da questo referendum sconfitto per non aver raggiunto lo scopo plebiscitario e vincitore allo stesso tempo perché la maggior parte degli ungheresi si sono espressi contro l’accoglienza ai migranti, l’ultimo aspetto è ovviamente quello su cui Orban ha calcato: "Oltre 3 milioni di elettori hanno rifiutato un sistema di ricollocamento obbligatorio dei migranti: Bruxelles dovrà tenerne conto", annunciando poi una prossima modifica costituzionale.
A Bruxelles in realtà la consultazione non avrebbe avuto valore anche se il referendum fosse stato raggiunto, constatazione che ridimensiona il NO a un semplice segnale da parte di un gruppo di cittadini europei. Il presidente del Parlamento europea Martin Schulz, ha sottolineato come il premier ungherese stia conducendo "un gioco pericoloso’’ chiamando i cittadini al voto per decisioni da lui stesso avallate in sede comunitaria e che comporterebbe per l’Ungheria l'accoglienza "solo di circa 1.300 profughi" sui 160 mila che devono essere ricollocati in partenza da Italia e Grecia.
Maria Azzarello
fonte immagine: Bernadett Szabo
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