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BARDONECCHIA, 31 MARZO - Cinque agenti delle dogane francesi hanno fatto irruzione armati la scorsa sera in una sala della stazione di Bardonecchia, località al confine tra Italia e Francia e hanno costretto un migrante nigeriano a sottoporsi al test delle urine, perché sospettato di essere uno spacciatore. [MORE]
A denunciare lo sconfinamento è stata Rainbow4Africa, la Ong che opera sul territorio assistendo i numerosi profughi che scelgono di attraversare la frontiera italo-francese attraverso le Alpi. In una nota diffusa a tarda sera, la Ong parla di una “grave ingerenza nell’operato delle Ong e delle istituzioni italiane” dal momento che “un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra”.
Le stanze della stazione di Bardonecchia accolgono dallo scorso dicembre migliaia di profughi e forniscono loro assistenza. Questa volta, gli agenti della dogana francese non si sono limitati ad accompagnare il migrante davanti la stazione, come altre volte in passato, ma sono entrati nei locali della stazione gestiti dalla Ong costringendo il nigeriano a sottoporsi all’analisi delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari presenti.
Il Commissariato, avvisato dalla stessa Rainbow4Africa, è intervenuto per allontanare gli agenti francesi. L’episodio rischia di sfociare in un caso diplomatico dal momento che sono stati violati i principi di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità necessari per far operare la Ong sul territorio. Inoltre, come sottolinea il sindaco di Bardonecchia, la stanza è gestita dal Comune e dai mediatori pertanto l’accesso vi è possibile solo previa autorizzazione.
Ilaria Bertocchini
Fonte immagini: imolaoggi.it