Migranti: baraccopoli abbattuta dopo terza vittima di incendi
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Migranti: baraccopoli abbattuta dopo terza vittima di incendi

venerdì 22 marzo, 2019

SAN FERDINANDO (RC), 22 MARZO - La vecchia baraccopoli di San Ferdinando, che si trovava a poche centinaia di metri dalla tendopoli gestita dal Comune, è stata definitivamente abbattuta il 7 marzo scorso dopo che, in un anno, si erano registrate tre vittime a causa di incendi. Era stato il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dopo l'ultimo rogo del 16 febbraio scorso, ad annunciare che la vecchia struttura sarebbe stata abbattuta.

Nell'occasione aveva perso la vita un 29enne senegalese, Moussa Ba. In precedenza, il 27 gennaio 2018, era morta Becky Moses, 26enne nigeriana, mentre il 2 dicembre 2018 Surawa Jaith era morto pochi giorni prima del suo 18mo compleanno. Le operazioni di sgombero e poi di demolizione delle vecchie baracche sono cominciate il 6 marzo e si sono concluse il giorno successivo senza alcun problema dal punto di vista dell'ordine pubblico. Nelle scorse settimane, il Viminale ha stanziato 350mila euro per il Comune di San Ferdinando per la gestione della fase post-sgombero e per ripristinare il decoro urbano e garantire "idonee condizioni di vivibilità sul territorio". Dopo lo sgombero, una parte dei migranti che viveva nella baraccopoli è stata trasferita nella vicina tendopoli che è stata ampliata.


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