Migrante ucciso: fermo non convalidato, ma Mancini resta in carcere
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FERMO - Il Gip Marcello Caporale non ha convalidato il fermo di Amedeo Mancini, l'ultrà di destra che ha ucciso il nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi lo scorso martedì, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per l'uomo, indagato per omicidio preterintenzionale aggravato dall'odio razziale.
Appena appresa la decisione del giudice, nel primo pomeriggio di lunedì 11 luglio, l'avvocato di Amedeo Mancini, Francesco De Minicis, ha così commentato ai microfoni di Sky Tg24: "Il giudice non ha convalidato il fermo, non ritiene ci sia pericolo di fuga, ma lo tiene in carcere. Non ho ancora letto il dispositivo - ha sottolineato il legale - quindi non conosco le motivazioni, possible che fra queste ci sia anche la sua condotta".
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Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, dalle dichiarazioni rese da De Minicis, Mancini avrebbe ammesso di aver insultato la compagna di Emmanuel, chiamandola "scimmia africana", e di essersi difeso con un pugno quando il giovane nigeriano lo ha aggredito. L'ultrà "Ha anche ribadito di non avere nessuna intenzione di uccidere", ha infine concluso l'avvocato.
Amedeo Mancini, durante l'udienza per la convalida del fermo, durata meno di due ore, ha espresso al giudice la volontà di donare tutti i suoi possedimenti a Chinyere, la vedova di Emmanuel.
Luigi Cacciatori
Immagine da ilsole24ore.com