Michele Misseri: in casa era l'inferno, in carcere sono rinato
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“Qui si sta meglio che in ospedale. Io sono rinato, prima non riuscivo a parlare e nemmeno a pensare, adesso mi sento una persona come le altre”. Lo ha dichiarato Michele Misseri, in carcere a Taranto per l'omicidio della nipote Sarah Scazzi, ai parlamentari del Pdl Francesco Paolo Sisto e Melania Rizzoli, che hanno incontrato in cella l'uomo, rinchiuso in isolamento dal 6 ottobre scorso.[MORE]
Per Michele Misseri in casa era l'inferno, “qui mi trattano tutti bene, anzi benissimo. Le guardie sono sempre gentili, gli infermieri ed i dottori pure: ogni mattina a chiedermi come sto. Qui mangio come nei grandi alberghi”. Ai due parlamentari che gli hanno chiesto come è cambiata la sua vita, Misseri afferma che la differenza è che adesso si sente trattato con umanità e rispetto, sentimenti che non aveva mai provato prima, quando era in famiglia, quando lavorava nei campi e a casa si sentiva maltrattato dai proprio nucleo famigliare.
In carcere Misseri ha ritrovato una dignità ed una nuova dimensione esistenziale, mai avute nella sua casa di via Deledda, dove comandavano la moglie Cosima e le figlie. E seppure in detenzione, Misseri si sente rinato.
Nuove affermazioni, quindi, che sembrano confermare il quadro accusatorio di tutta la vicenda giudiziaria e del contesto dove si è consumato il delitto della giovane Sarah.