Metalmeccanici: Fiom dice no all'accordo
Economia Lombardia

Metalmeccanici: Fiom dice no all'accordo

mercoledì 5 dicembre, 2012

MILANO, 05 DICEMBRE 2012 - Federmeccanica, Fim e Uilm hanno siglato l'accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, con il quale si è stabilito un incremento salariale di 130 euro medi al quinto livello nel triennio. Questi saranno erogati in tre tranches: 35 euro il 1 gennaio 2013, 45 il 1 gennaio 2014 e 50 il 1 gennaio 2015. Sul tavolo delle trattative, il no della Fiom che oggi ha manifestato a Milano.

Per il leader Uilm Rocco Palombella la firma di oggi, “E' un risultato importante per il settore metalmeccanico considerata la grave recessione in atto nel comparto e nel Paese”. Invece, il leader Fim Beppe Farina parla di un “contratto importante ed equilibrato fatto con la testa e con il cuore”.

Soddisfatto per l’accordo raggiunto anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, “Noi abbiamo firmato perché siamo riusciti, nonostante una congiuntura difficile, a fare un buon contratto sia sul piano economico che normativo”. Bonanni ha proseguito, “Abbiamo ottenuto una media di 130 euro in più al mese ed è un buon risultato e poi siamo riusciti a sfondare di più sulla previdenza sanitaria, che attraverso il contratto abbiamo rafforzato. Noi facciamo questo contratto mentre il Parlamento dovrebbe votare una detassazione dei premi di produzione''.[MORE]

 E sul no della Fiom, il segretario generale della Cisl ha sostenuto, “Sbaglia Landini? Non lo dico io, lo dicono i fatti. La Fiom ha dimostrato di non voler rinnovare il contratto, ponendo la posizione che i contratti si possano fare a prescindere dalle aziende”.

Invece, il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, dopo aver annunciato che ''ieri mattina la Fiom ha depositato al Tribunale di Roma una denuncia nei confronti di Federmeccanica perché hanno violato l'accordo del 28 giugno e leso i diritti dei lavoratori con questa scelta di fare l'ennesimo accordo separato'', ha sostenuto che il tentativo è quello di “cancellare il contratto nazionale, mettere mano a orari e alle malattie usando la crisi per rivedere i diritti dei lavoratori. Il rischio - dice - che sta dietro all'accordo è estendere il modello Fiat a tutti i metalmeccanici”.

Infine, per il presidente di Federmeccanica Pierluigi Ceccardi, “C'è stato un grande senso di responsabilità da parte di tutti per quello che definisce un buon accordo, un accordo equilibrato che tiene conto della situazione economica del Paese e delle esigenze delle imprese”.

(fonti: Adnkronos, Asca)

Rosy Merola


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