Medio Oriente, Casa Bianca: "stop a Israele per la costruzione di nuove case"
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ISRAELE, 03 DICEMBRE 2012 - Mentre Israele continua nel progetto della costruzione di 3.000 nuove case in Cisgiordania, la Casa Bianca chiede nuovamente uno stop al governo di Benjamin Netanyahu. "Sollecitiamo Israele a riconsiderare questa decisione unilaterale e a dimostrare moderazione perché queste azioni sono controproducenti e rendono più difficile riprendere i negoziati diretti", con i palestinesi, ha dichiarato il portavoce Jay Carney. La decisione, ha ribadito la casa Bianca, "è controproducente rispetto all'obiettivo di vivere fianco a fianco in modo pacifico e in sicurezza". La Casa Bianca esorta quindi Israele a rivedere le sue decisioni sulle colonie, quelle prese all'indomani del voto all'Assemblea generale dell'Onu che ha riconosciuto la Palestina come Stato non membro osservatore, ribadendo come si sia di fronte a una situazione che non aiuta la ripresa dei negoziati per la pace.[MORE]
Non solo la Casa Bianca si muove nei confronti di Israele ma anche il Ministero degli Esteri spagnolo ha convocato l'ambasciatore israeliano a Madrid, Alon Bar, per protestare contro il nuovo progetto di attività edilizie negli insediamenti ebraici deciso dal governo del premier Benjamin Netanyahu come rappresaglia per il voto dell'Onu a favore dello status della Palestina come "Paese osservatore non membro". Anche Francia, Gran Bretagna, Svezia e Danimarca hanno convocato gli ambasciatori israeliani per avere spiegazioni sulla decisione del governo israeliano, sollecitandoli a rendere nota la loro "preoccupazione" e "disapprovazione" dei progetti di costruzione edilizia, tra i quali quello che unirebbe Gerusalemme Est all'insediamento di Maale Adumim, tagliando in due la Cisgiordania ed isolandola drasticamente la Città Santa.
(Foto: uruknet.info)