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ROMA, 14 AGOSTO –Stefano Argenziano, coordinatore dei progetti di migrazione di Medici senza frontiere, spiega a Repubblica la decisione di sospendere le operazioni di salvataggio di migranti nel Mediterraneo. [MORE]
"La nostra decisione non nasce tanto da un problema di sicurezza, che per noi non è una novità visto che il 18 agosto 2016 siamo già stati attaccati dai libici. Il problema è l'assurda e crudele linea politica del governo italiano e dell'Europa per risolvere il problema migranti" dichiara Argenziano.
La decisione di non firmare il decreto Minniti però non è stata determinante: "Il codice di condotta è solo una distrazione, non ha alcuna base legale. Chi rispetta la legalità siamo noi, come abbiamo sempre fatto. Sono illegali, invece, gli accordi con la Libia, che fanno proliferare gli scafisti e le mafie. Le crisi migratorie si risolvono solo con la gestione ragionata dei flussi. Riprenderemo le nostre attività in mare solo se si tornerà alla legge e al diritto internazionale".
Alla base della decisione ci sarebbe il potere dato ai libici dal Governo italiano unito al silenzio dell’Europa sulla vicenda: “I libici oramai possono fare quello che vogliono con il sostegno dell'Europa e dell'Italia. Noi di Msf non vogliamo essere cooptati in questo meccanismo illegale, perverso e disumano".
Maria Minichino
(fonte immagine digital4.biz)