Mattarella ricorda Pio La Torre a 33 anni dal suo assassinio
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PALERMO, 30 APRILE 2015 – Ricorre oggi il 33esimo anniversario della morte di Pio La Torre, leader del Pci siciliano ucciso dalla mafia, insieme al proprio collaboratore Rosario Di Salvo, il 30 aprile del 1982. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto inviare una lettera ai responsabili del Centro La Torre per ricordarlo in questo giorno.
Nel messaggio ha sottolineato "l'impegno contro la mafia di La Torre e la grande figura, punto di riferimento per il nostro Paese". "Esprimo l'apprezzamento – scrive Mattarella - per il progetto educativo antimafia con cui il Centro Studi 'Pio La Torre', da molti anni, ne onora la memoria". Poi facendo riferimento all'indagine del centro La Torre sulla percezione del fenomeno mafioso tra i giovani , Mattarella evidenzia come "i risultati costituiscono preziosi spunti di riflessione tanto per la classe politica che ha il dovere di interpretare la domanda proveniente dai cittadini più giovani, quanto per la scuola che con loro quotidianamente si confronta. L'indagine mette purtroppo in evidenza segnali di sfiducia provenienti dalle nuove generazioni nei confronti del mondo della politica".
"Nel contempo le risposte fornite dagli studenti - prosegue il Capo dello Stato - evidenziano una coscienza civica consapevole, capace di cogliere il pericoloso effetto che la corruzione può determinare nella propagazione del fenomeno mafioso. Sarebbe quindi un grave errore da parte delle istituzioni ricondurre il sentimento di sfiducia a un più generale atteggiamento di apatia e qualunquismo da parte dei nostri ragazzi che sono invece, come la ricerca conferma, attivamente impegnati nel mondo dell'associazionismo sociale e del volontariato".[MORE]
Per Mattarella infine "la politica ha dunque davanti a sé una sfida, quella di saper conquistare la fiducia dei giovani, la stessa fiducia che i ragazzi intervistati dichiarano nei confronti dei loro insegnanti. Rimane alla scuola la responsabilità di continuare a svolgere il ruolo fondamentale che ha sempre ricoperto nella crescita del senso civico delle giovani generazioni e quindi nella costruzione del futuro del nostro Paese".
In commemorazione del leadr della Pci, stamattina a Palermo è stat organizzata una manifestazione in cui 33 studenti hanno deposto una corona di fiori davanti la lapide in via Li Muli. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre i figli di La Torre, Franco e Tiziana, il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino, il vicepresidente dell'Ars Giuseppe Lupo e il questore Guido Longo.
Per la Cgil "oggi più che mai occorre tenere a mente l'insegnamento di La Torre, assassinato dalla mafia a causa della sua battaglia per i diritti dei lavoratori e contro l'intreccio fra potere e criminalità organizzata. Partendo dal nesso tra l'incremento di quest'ultima e il drammatico fenomeno della disoccupazione, avanzò la proposta di legge per inserire nel Codice Penale il reato di associazione mafiosa, fino a quel momento impunito, e per la confisca dei beni riconducibili alle attività illecite dei condannati. Nel tenere viva la sua memoria la Cgil continua la battaglia per la legalità e contro la criminalità organizzata: chiede con forza l'approvazione della legge di iniziativa popolare per favorire il riutilizzo a fini sociali dei beni e delle aziende confiscate, promossa con il comitato 'Io riattivo il lavoro', e sostiene la petizione del Centro studi Pio La Torre per la costituzione della procura europea antimafia".
(foto dal sito inchieste.repubblica.it)
Michela Franzone