Massimo Ciancimino colpevole di riciclaggio, la Cassazione riduce la pena
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PALERMO, 5 OTTOBRE 2011 - Prescrizione per la metà dei reati loro contestati. Annullamento senza rinvio per la sentenza d'appello relativa al capo di imputazione per l'intestazione fittizia dei beni.
È questa, in sintesi la decisione della corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi in merito al tesoro dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino.[MORE]
Oltre alle decisioni già scritte, la seconda sezione penale ha diminuito la pena a Massimo Ciancimino, portandola da 3 anni e 4 mesi a 2 anni ed 8 mesi, così come ridotta è la pena del tributarista Gianni Lapis, che dai 5 anni comminatigli in appello si ritrova ora a scontare 2 anni ed 8 mesi.
Per Massimo Ciancimino, dunque, non si riapriranno le porte del carcere, in quanto la pena è coperta in parte da indulto e in parte è già stata espiata in custodia cautelare. A suo carico restano comunque l'indagine per concorso in associazione mafiosa e quella relativa alle calunnie all'ex capo della polizia Gianni De Gennaro.
La corte, dichiarando prescritto il reato di intestazione fittizia dei beni – che ha portato alla riduzione della pena per Lapis – ha di fatto assolto Epifania Scardino, madre di Massimo Ciancimino.
L'unica conferma è arrivata in merito alla confisca dei 60 milioni di euro che, stando all'accusa, costituirebbero parte del tesoro illecito accumulato da don Vito.
A ben guardare, dunque, tra prescrizioni e annullamenti vari, nessuno sconterà neanche un minuto nelle patrie galere. Che sia un “ringraziamento” per il lavoro svolto dallo stesso Ciancimino in questi mesi?
Andrea Intonti