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MILANO, 7 GIUGNO 2015 - Accogli più migranti? Avrai meno soldi. Sembra essere questo il motto del Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenuto sull’emergenza sbarchi da un evento presso la Scala di Milano. L’invito dunque, rivolto ai sindaci, è quello di una sostanziale limitazione legata all’accoglienza pena il restringimento dei trasferimenti regionali «come disincentivo alla gestione delle risorse». [MORE]
«Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza». Ma non è tutto. La proposta dell’ex segretario della Lega sarebbe quella di trovare un’intesa comune sul tema con gli altri governatori di centrodestra, ovvero Luca Zaia in Veneto e Giovanni Toti, fresco vincitore in Liguria. Proposta rilanciata anche sul social network twitter, alimentando il dibattito: « I sindaci lombardi devono rifiutarsi di accogliere immigrati clandestini mandati da Roma. Siete d’accordo?» La proposta di Maroni sta già trovando condivisioni nello stesso centrodestra, attraverso il pensiero di Zaia e Toti.
Qui Zaia. «Smettiamola con l’illusione di poter sopportare e gestire un esodo biblico» ammonisce il riconfermato governatore veneto, richiamando l’attenzione di un problema tra l’altro non solo nazionale. «Il Veneto è una bomba che sta per esplodere» aggiunge, attaccando la gestione nazionale dell’Esecutivo Renzi, nonché le falle e il distacco delle istituzioni comunitarie e internazionali, principali responsabili di un «problema insostenibile».
Qui Toti. L’appoggio della proposta “maroniana” arriva anche dal nuovo governatore della Liguria, Giovanni Toti: «L’intervento di Maroni è legittimo. Non accoglieremo altri migranti come fanno la Lombardia, il Veneto e la Valle d’Aosta». Dichiarazioni, rilasciate a “L’intervista” di Maria Latella su Sky Tg24, che testimoniano una netta presa di posizione del consigliere politico di Forza Italia, nella direzione di una convergenza totale con le posizioni leghiste. Prime prove di convergenza verso una coesione politica nazionale?
«Maroni pagliaccio». Non sono mancate le critiche e la contrarietà di alcuni esponenti della politica italiana, principalmente del territorio lombardo. A cominciare dall’assessore alle Politiche sociali di Milano, Pier Francesco Majorino, attraverso un duro intervento sul social network Facebook. Queste alcune delle sue parole: «Il problema è che le pagliacciate di Maroni trovano una sponda nella sconclusionata modalità di gestire la questione profughi a livello nazionale». Dissenso espresso anche dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, il quale si è detto assolutamente disponibile alla distribuzione dei migranti per permettere un adeguato smistamento che possa ridurre le difficoltà delle regioni del Sud e coinvolgere l’intero territorio nazionale.
foto da oggi.it
Cosimo Cataleta