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NEW DELHI, 7 FEBBRAIO 2014 - Il ministero degli Interni indiano non chiederà la pena di morte per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Non si tratta di una versa e propria marcia indietro da parte dell’India, perché sui due militari peserà comunque un’accusa formulata sulla base della legge anti-pirateria, per permettere alla Nia, la polizia antiterrorismo indiana, di essere parte attiva nel processo.
Solo la Nia infatti può indagare su reati commessi fuori dai confini nazionali, come quelli terroristici, e l’incidente che ha coinvolto i due accusati è accaduto lontano dalle acque territoriali indiane.[MORE]
«Non reagiamo, come in passato, a notizie non ufficiali pubblicate dalla stampa», ha fatto sapere all’ANSA l’inviato del governo italiano Staffan de Mistura. «Il governo italiano - ha aggiunto - farà sapere la sua posizione durante e dopo l’udienza di lunedì» in Corte Suprema.
(immagine: theblazonedpress.it)
Paolo Massari