Marò, governo indiano potrebbe dire sì alla pena di morte. La Bonino corre da Letta
Cronaca Lazio

Marò, governo indiano potrebbe dire sì alla pena di morte. La Bonino corre da Letta

venerdì 10 gennaio, 2014

NEW DELHI (INDIA), 10 GENNAIO 2014 - La storia infinita dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India perché accusati dell’omicidio di due pescatori avvenuto il 15 febbraio 2012 al largo della costa dello Stato sud-occidentale del Kerala, si arricchisce ancora una volta di una nuova pagina.

Il governo indiano, infatti, starebbe valutando se dare il proprio beneplacito alla Nia, la polizia investigativa indiana, per applicare contro i due marò una legge marittima che prevede la pena di morte contro coloro i quali hanno provocato la morte di uomo in mare.

Questo è quanto stabilito, secondo le informazioni trapelate dal palazzo del governo e rese note quest’oggi dal quotidiano “Hindun Times”, durante un vertice svoltosi a New Delhi tra il ministro dell’Interno indiano, Sushil Kumar Shinde, il ministro degli Esteri, Salman Khurshid, e della giustizia, Kapil Sibal.

Lo stesso ministro dell’Interno indiano ha inoltre fatto sapere che la decisione definitiva verrà presa entro tre giorni.[MORE]

Alla diffusione della notizia, è stata immediata la risposta delle autorità governative italiane: «Se l’India decidesse di ricorrere al “Sua Act” – ha affermato ai microfoni di Rainews Staffan De Mistura, l’inviato del governo in India – sarebbe inaccettabile e noi nel caso prenderemmo le nostre contromisure». Inoltre, il ministro degli Esteri, Emma Bonino, è impegnata, in queste ore, in un vertice d’urgenza con il premier Enrico Letta, al fine di esaminare ogni possibile sviluppo della vicenda ed i relativi interventi.

(Immagine da agi.it)

Giovanni Maria Elia


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