Manovra, la Commissione Europea chiede aggiustamenti all'Italia
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BRUXELLES, 22 NOVEMBRE – La Commissione Europea ha esaminato la Manovra per il 2018, ed ha richiesto aggiustamenti al Governo italiano. L’Italia, come gli altri quattro paesi che rischiano di violare il Patto di Stabilità e Crescita (il cuore della governance economica dell’Unione Europea) dovrà quindi adottare le misure necessarie per correggere il proprio percorso di bilancio.[MORE]
Da Bruxelles è stata inoltre inviata una lettera, per informare l’esecutivo dell'intenzione di voler verificare nuovamente il rispetto della regola del debito nella primavera del 2018. Ad annunciarlo è stata la stessa Commissione alla fine della riunione di ogg,i in cui si è discusso dei progetti di bilancio dei Paesi membri dell’UE. La valutazione che l’Unione effettuerà sarà basata sui dati del 2017 e sulla legge di bilancio che le Camere licenzieranno il prossimo mese.
E’ dunque “sotto osservazione per squilibri macroeconomici” l’Italia, che però è in buona compagnia: anche i conti di Francia, Germania, Spagna, ed altri otto Stati membri sono allo studio della Commissione, ed i rapporti sui suddetti squilibri saranno resi noti ad inizio 2018. Per il Belpaese, in particolar modo, le preoccupazioni riguardano l’alto livello del debito pubblico, che persiste da anni, ed il rischio di un inadempimento della regola a questo connessa.
Al termine della riunione, il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ha affermato che “la situazione dell’Italia è tale che il suo saldo strutturale dovrebbe migliorare dello 0,1% nel 2018, quando è necessario uno sforzo dello 0,3%”. Moscovici ha poi ricordato come “sia essenziale conformarsi al Patto di Stabilità e Crescita”, sottolineando che la lettera inviata al ministro dell’Economia Padoan è per il momento volta ad avere chiarimenti.
Lo scenario peggiore che potrebbe delinearsi in primavera è l’avvio della Procedura per Disavanzi Eccessivi (PDE), che rappresenta il cosiddetto “braccio correttivo” della governance economica dell’Unione. Nel caso di mancato rispetto dei parametri richiesti per la finanza pubblica, gli Stati membri potrebbero infatti essere oggetto di una PDE. Concretamente, i Paesi assoggettati alla procedura devono adottare un piano correttivo che consenta il rientro nei limiti previsti entro un termine prefissato. Ove,invece, lo Stato non dia seguito alle raccomandazioni adottate nei suoi confronti, è in ultima istanza possibile l'adozione di sanzioni.
Paolo Fernandes
Foto: haber.ba