Manovra finanziaria: non si tocchi il comparto sicurezza e difesa
Economia Lazio

Manovra finanziaria: non si tocchi il comparto sicurezza e difesa

domenica 30 maggio, 2010

Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta dal Segretario generale del COISP, Franco Maccari in merito alle manovre finanizarie in atto in questi giorni in Parlamento. Riceviamo e pubblichiamo la lista dei destinatari ed il testo integrale della lettera:

"Ecc.mo Signor Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano
Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi
Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini
Presidente del Senato On. Renato Schifani
Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni
Ministro della Difesa On. Ignazio La Russa
Ministro dell'Economia e delle Finanze On. Giulio Tremonti
Ministro della Giustizia On. Angelino Alfano
Agli Onorevoli Deputati e Senatori del Parlamento Italiano [MORE]
 

e, per conoscenza,
Al Signor Capo della Polizia Direttore Generale della P.S. Prefetto Antonio Manganelli
Al Capo del Corpo di Polizia Penitenziaria Dirigente Generale Franco Ionta
Al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d'Armata Leonardo Gallitelli
Al Capo del Corpo Forestale dello Stato Dirigente Generale Cesare Patrone
Al Comandante Generale della Guardia di Finanza Generale di Corpo d'Armata Cosimo D'Arrigo
A tutto il personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato e della Guardia di Finanza
e, per opportuna conoscenza,
alle testate stampa ed organi di informazione.

Preg.mo Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri, Signori
Senatori e Deputati,
la manovra finanziaria che il Governo si appresta a varare, sembra contenere talune disposizioni che danneggiano
economicamente il personale della Polizia di Stato e con loro gli uomini e le donne delle rimanenti Forze dell’Ordine
e Forze Armate, cui giornalmente sono richiesti continui sacrifici fino al rischio della loro vita e dei loro stessi familiari.
Il congelamento del contratto fino al 2013, in questi giorni smentito (e speriamo sia davvero così) dal Ministro dell’Interno, e tutte le altre penalizzazioni riservate al pubblico impiego al fine di rimediare ad una crisi economica peraltro causata in gran parte da chi, in questo Paese, le tasse le ha sempre evase e continua a farlo impunemente, non devono e non possono essere attribuite anche al personale del Comparto Sicurezza e Difesa, e non certo perché noi siamo “speciali” rispetto ad altri, ma per il semplice fatto (finora difficile da comprendere anche per molti di Voi…) che non c’è nessun altro in questo Paese al quale sono richiesti gli stessi sacrifici e gli stessi rischi che a noi sono costantemente chiesti di corrispondere, e vengono pretesi dietro il corrispettivo di uno stipendio che è di per sé già umiliante (ma questo lo sanno bene tutti i nostri politici, specie quelli del centro-destra e, stranamente, specie quando si sono trovati all’opposizione di governo).
Ciò premesso, auspicando che da parte di ognuno di Voi, per quanto di rispettiva competenza, vi sia un forte NO all’applicazione delle norme contenute nella manovra finanziaria nei confronti dei Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri, Penitenziari, Militari, etc.., Vi invitiamo a riflettere su quanto sinora fatto per contrastare l’evasione fiscale, che in Italia, sembra incidere per qualche centinaia di miliardi di euro.
Lo “scudo fiscale”, vale a dire la possibilità per taluni evasori fiscali di far rientrare capitali nel nostro Paese corrispondendo una tassa pari al solo 5%, come peraltro evidenziato dalle associazioni Adusbef e Federconsumatori, costituisce senz’altro quanto di più offensivo possa essere stato fatto nei riguardi di chi le tasse le paga fino all’ultimo centesimo.
I capitali cosiddetti “scudati”, pari a circa 100 miliardi euro, dovrebbero adesso essere gravati da una cedolare secca del 25%, che pur sommata al 5% già corrisposto, costituirebbe pur sempre un enorme sconto su quanto i lavoratori onesti sono chiamati a corrispondere (circa il 43% della loro base imponibile).
E’ forse impensabile prevedere una norma in tal senso?
Quali “interessi” si frappongono a quanto chiediamo e che costituirebbe un fortissimo segnale ad evasori e riciclatori che continuano ad evadere le tasse ed un altrettanto forte segnale di giustizia nei confronti di tutti coloro, noi Poliziotti tra essi, che non evadono il becco di un centesimo?
Con la certezza che quanto richiesto non verrà mai accolto da questo Governo, inviamo, quasi a tutti, ossequiosi saluti.

Il Segretario Generale 

Franco Maccari"

 


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