Manovra: dall’accorpamento IMU-TASI alla tassa sulle auto aziendali; ecco le novità
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ROMA, 2 NOVEMBRE – Il documento contenente le previsioni di bilancio relative all’anno 2020 arriva al rush finale prima di approdare in Parlamento: la versione definitiva dovrebbe essere approntata lunedì dal CdM, dopo un ultimo check nel weekend assieme ai tecnici di Palazzo Chigi e del Ministero dell’Economia. In ogni caso, già nella sua attuale versione la manovra conterrebbe svariate novità: dalla nuova IMU – che accorperà anche la TASI – alle tasse su plastica ed auto aziendali, passando per gli investimenti nei sistemi industriali 4.0.
Più in particolare, secondo le stime dei tecnici dell’esecutivo, l’aliquota base della nuova IMU dovrebbe essere portata dal 7.6 all’8.6 per mille, accorpando così anche il contributo TASI. I sindaci potranno però decidere di ridurla fino a zero od aumentarla fino ad un massimo del 10.6 per mille. Le scadenze per saldare le pendenze resterebbero comunque le due attuali, ovvero il 16 giugno e il 16 dicembre. In più, la nuova bozza della manovra prevede anche la nascita di una “local tax”, che dal 2021 racchiuderebbe in un’unico tributo tutte le entrate riguardanti l’occupazione di aree pubbliche e la diffusione di messaggi pubblicitari a livello locale, per mezzo di una disciplina che dovrà essere predisposta dagli enti territoriali. L’unificazione in ogni caso riguarderebbe la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (tosap), il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (cosap), l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni (icp-dpa) e il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (cimp).
In funzione delle richieste del Ministro dell’Ambiente Costa, sono stati invece definiti con maggior sicurezza i prodotti su cui peserà la “plastic tax”, del valore di un euro al chilo: ci saranno bottiglie, tappi, buste, etichette, vaschette per alimenti e tetrapak; nel suo complesso, così formulata, la tassa potrebbe costare circa 100€ annui per ciascun nucleo familiare. L’ultima stesura, però, prevede anche incentivi per i produttori di plastiche che adeguino i macchinari alla realizzazione di materiali biodegradabili e compostabili.
Più delicato il tema delle auto aziendali, che ha fatto parecchio discutere negli scorsi giorni. Prima del passo indietro del governo registratosi con l’ultima bozza della manovra, la misura prevedeva un aumento incondizionato delle tasse del 100%, mentre la nuova versione presenta una maggiore articolazione del calcolo dell’aumento: il prelievo generale aumenterebbe dal 30 al 60%, salendo fino al 100% per le vetture super-inquinanti (con emissioni di biossido di carbonio superiori ai 160 grammi per chilometro). Il MEF ha invece chiarito che per le auto ibride ed elettriche la quota imponibile resterà quella attuale, pari al 30% del valore convenzionale. La tassa resterebbe poi al 30% anche per tutti i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti addetti alla vendita, agenti e rappresentanti di commercio. È comunque da segnalare che neppure le recenti modifiche apportate dall’esecutivo hanno placato le polemiche montate soprattutto dalle associazioni della filiera produttiva di automobili.
Sembra essere saltata, invece, la disposizione che avrebbe stanziato 100 milioni per le indennità dei Dicasteri, con la conseguenza che non verranno ritoccati in aumento gli stipendi dei funzionari ministeriali. Contro l’introduzione della nuova spesa si è fortemente schierata soprattutto la componente pentastellata della maggioranza, con il sottosegretario Buffagni che sta cercando di ottenere la destinazione di quei fondi ad un programma industriale che consenta di indurre le imprese all’assunzione di giovani lavoratori. Per l’introduzione di ogni nuova misura è comunque una corsa contro il tempo, dal momento che a breve il documento normativo-contabile dovrà essere trasmesso alla Ragioneria dello Stato per ottenerne la vidimazione e sarà poi necessario attendere gli eventuali rilievi della Commissione Europea. Per la prossima settimana, dunque, quando la manovra approderà in Parlamento, sono attese le ultime novità che l’esecutivo ha in serbo.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilsecoloxix.it