Mancano i soldi per le mense scolastiche, destinati a pagare i consiglieri comunali
Cronaca Sicilia

Mancano i soldi per le mense scolastiche, destinati a pagare i consiglieri comunali

lunedì 5 dicembre, 2011

ACI SANT'ANTONIO (CATANIA), 5 DICEMBRE 2011 – Il problema principale di questi ultimi tempi, in Italia, è che non ci sono più soldi, e per andare avanti bisogna fare un considerevole sforzo di fantasia per reperirli. Altro problema di moda in questo periodo è la cosiddetta “Casta”. Quando i due problemi si incontrano, abbiamo quello che è successo ad Aci Sant'Antonio, dove i consiglieri comunali avranno gli stipendi assicurati, ma i loro figli, a scuola, non avranno più il servizio mensa. [MORE]

Un emendamento al bilancio 2011 ancora non votato ma che gode già di un ampio pacchetto di voti tra maggioranza e opposizione, prevede infatti il taglio delle spese di 113 mila euro (su una manovra di 180 milioni) per consentire ai consiglieri comunali di incassare i gettoni di presenza e pagare gli arretrati agli ex consiglieri.

Ai consiglieri, come evidenzia anche Nuccio Ranieri, presidente del Consiglio comunale del Movimento per l'Autonomia, devono essere pagati ancora 11 mesi di indennità, e nel bilancio presentato per quest'anno questa voce non sembra essere presente. Da qui l'emendamento che, secondo Ranieri, deve essere interpretato come «una forma di protesta dei consiglieri nei confronti di un bilancio che non ritengono idoneo, perché prevede le spese più disparate ma non un solo euro per la politica» anche alla luce del fatto che «le cifre prese, al 18 ottobre, risultavano in eccesso all'impegno di spesa. I servizi erano già coperti». Di tutt'altro avviso è invece Giuseppe Cutuli (anch'egli dell'Mpa), che ha talmente tanti soldi a disposizione da non poter organizzare neanche il Natale, motivo per il quale il pagamento delle indennità è scomparso dal bilancio. Per racimolare un po' di soldi, il sindaco aveva proposto l'applicazione dell'addizionale Irpef, trovando però il netto rifiuto da parte del consiglio. Da qui la decisione di tagliare le indennità.

Questo tira e molla, comunque, potrebbe costare la refezione scolastica (tagliata di cinquemila euro), i buoni pasto per i dipendenti comunali (per lo stesso importo), mille euro di manutenzione degli impianti di riscaldamento e dieci mila euro per la copertura assicurativa dell'ente. Tra le voci rifinanziate – sottolinea comunque il consigliere del Partito Democratico Giuseppe D'Agata – saranno previsti nuovi arredamenti ed il pagamento di debiti fuori bilancio relativi al 2010.


Andrea Intonti


Autore
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