Manager accusa: soldi tangente per la segreteria Alemanno
Cronaca Lazio

Manager accusa: soldi tangente per la segreteria Alemanno

venerdì 25 gennaio, 2013

ROMA, 25 GENNAIO 2013 – Nel corso di un interrogatorio condotto dal gip di Roma Stefano D’Aprile, un imprenditore italiano, residente a Praga, Edoardo D’Incà Levis ha dichiarato che i soldi per una tangente erano “destinati alla segreteria di Alemanno”. L’imprenditore, arrestato circa un mese fa con l’accusa di essere stato mediatore di una tangente di 600 mila euro per un appalto per dei bus a Roma, ha affermato che l’amministratore delegato di Breda Menarinibus, Roberto Ceraudo, anch’esso arrestato, "fece riferimento alla 'segreteria di Alemanno' come destinataria delle risorse finanziarie" e ha specificato: “Ceraudo mi disse che la politica voleva ancora soldi e che erano destinati alla segreteria di Alemanno. Non precisò né io chiesi se la segreteria di Alemanno fosse destinataria di tutto o di parte delle risorse".[MORE]

L’inchiesta si sta concentrando su una maxitangente per alcuni pullman destinati al Corridoio Laurentina, a Roma, e ha focalizzato l’attenzione sulla società di Ceraudo, fornitrice di 45 autobus per la capitale romana, che avrebbe versato nel 2009 una tangente per la commessa da 20 milioni per bus destinati ad essere utilizzati nel “corridoio della mobilità laurentina”. Uno degli indagati dell’inchiesta l’ex amministratore delegato dell’Ente Eur Spa, Riccardo Mancini, da oggi dimissionario, accusato di avere ricevuto parte della tangente.

Immediata la replica del sindaco Alemanno, che ha dichiarato: “non ho idea di chi sia il signor D'Incà Levis e né il sottoscritto né la mia segreteria si sono mai occupati di interferire nelle assegnazioni di appalti di qualsiasi genere, compreso ovviamente quello riguardante l'inchiesta in questione. Escludo nella maniera più categorica che membri della mia segreteria possano essere tra i destinatari di somme in denaro per questo o per qualsiasi altro affare”.

Dura la replica del segretario del Pd, Marco Miccoli, che in una nota spiega: «Dopo decine e decine di scandali che hanno compiuto in questi cinque anni gli uomini vicini al sindaco, ora con le tangenti Atac si arriva addirittura alla segreteria dello stesso Alemanno. È una questione gravissima, il coinvolgimento del sindaco, che deve essere immediatamente chiarita. Roma è stufa del malaffare e del malgoverno che da cinque anni regnano sul Campidoglio”. (foto: tgcom)

Cristina Rendina


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