Maltempo: i fiumi ritornano negli argini, ma ora in Emilia è emergenza frane
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BOLOGNA, 2 FEBBRAIO 2014 – Mentre la situazione torna lentamente alla normalità, e le piene dei fiumi a poco a poco si placano, nelle terre emiliane incombe il rischio frane. Il maltempo che questa settimana ha messo in ginocchio l'Emilia con forti piogge e nevicate, ha provocato frane e smottamenti lungo i pendii da Bologna a Piacenza, generando apprensione e disagi tra la popolazione.[MORE] Quest'ultima tornata di precipitazioni ha aggravato lo stato delle due “frane storiche” del bolognese, quelle di Monghidoro e di Castiglione de Pepoli. Nonostante la protezione civile stia cercando di tenere le situazioni sotto controllo, entrambe minacciano i versanti incombendo con migliaia di metri cubi di terra dalla stabilità molto incerta.
Anche la provincia di Reggio Emilia appare in una situazione molto critica, dove grossi smottamenti incombono nei comuni di Vetto d'Enza – lungo la sponda dell'omonimo fiume – e in quelli a monte di Carpineti e Baiso. Anche in questo caso è presente un costante monitoraggio, ma non sembra comunque esserci alcuna minaccia per gli abitanti. Situazione inversa invece nella frazione di Pietta nel Comune di Tizzano, in provincia di Parma, dove otto persone sono state evacuate dalle loro abitazioni ritenute pericolanti, e anche la Chiesa del paesino sta lentamente crollando a valle trascinata dalla frana.
Un'altra frana ha interessato la strada statale Massese, dove ci sono alcune ruspe all'opera per sgomberare la strada da sassi e detriti.
Nella Bassa Modenese la situazione sta tornando alla normalità, dopo l'allagamento dei giorni scorsi causato dalla rottura dell'argine del fiume Secchia. Ora la priorità è lavorare alla ricostruzione dell'argine rotto, in modo da scongiurare disastri come quello di fine gennaio. Inoltre, sull'evento è stata aperta un'inchiesta.
Il fronte meteo non è invece molto incoraggiante: sono previste nuove piogge per la prossima settimana, anche se meno intense di quelle dei giorni scorsi. La speranza è che queste non vadano a creare nuove complicazioni riguardanti i corsi d'acqua, ma potrebbero comunque portare ad un peggioramento della situazione delle frane appenniniche.
Stefania Putzu