Malato mentale segregato in casa dai famigliari: rinchiuso per la sua 'aggressività'
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ROMA, 1 MARZO 2012 – Stamani gli agenti della polizia di Roma sono intervenuta in un abitazione nei pressi di Porta Maggiore, dove era stata segnalata una lite, ma a loro arrivo si sono trovati davanti a una situazione raccapricciante. Un uomo di trenta anni, con problemi psichici, è stato trovato recluso in una stanza dell’abitazione, con la porta chiusa dall’esterno, tramite un cancello di ferro.
La stanza era priva di finestre e il trentenne era costretto a vivere tra i suoi stessi escrementi. L’uomo era stato richiuso in quella ‘gabbia’ dai suoi famigliari, nella casa, infatti, vivevano madre, zia, il fratello con la sua convivente e il figlio di 4 mesi, perché a loro dire aveva dei comportamenti troppo aggressivi dovuti alla sua malattia. Il giovane una volta liberato è stato accompagnato dagli uomini del 118 nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Giovanni. Gli agenti del commissariato di Porta Maggiore dovranno ora indagare per accertare le responsabilità dei famigliari su quest’increscioso episodio.[MORE]
Fonte immagine: diariodelweb.it
Stefania Schirru