Malasanità nel Lazio: Via crucis in corsia del pronto soccorso
Cronaca Lazio

Malasanità nel Lazio: Via crucis in corsia del pronto soccorso

giovedì 26 luglio, 2012

 ROMA, 26 LUGLIO 2012 - Ennesimo caso di malasanità nel Lazio. Un paziente si trova da tre giorni in corsia del pronto soccorso, e al momento nulla lascia presagire che ci siano cambiamenti repentini. I tagli alla sanità operati nella Regione hanno prodotto i loro primi devastanti effetti, con il risultato che i pazienti invece di essere destinati ai vari reparti, si ritrovano abbandonati in corsia, come se si trattasse di un ospedale da campo. Ecco la denuncia della madre disgustata, per il trattamento da terzo mondo ricevuto dal figlio:[MORE]

"Lo sapevo che sarebbe finita così. Non per niente la Sanità della regione Lazio, è tra le più indecenti. Grazie ai tagli di Renata Polverini e alle strutture ospedaliere soppresse, i nosocomi restanti versano nel caos assoluto. E va bene. I sanitari che operano nei centri rimasti attivi non possono fare miracoli. Ma a tutto c’è un limite!Ora, qualcuno mi spieghi come si possa tenere un paziente due giorni in una corsia di pronto soccorso, con disturbi gravi alla colonna vertebrale, immobilizzato in un letto. In attesa di un giaciglio in reparto. E soprattutto aspettando una indispensabile risonanza magnetica che, dicono i medici, possono effettuare solo se si viene ricoverati. Pur tuttavia passandogli i pasti come un normale degente.

Posso capire l’impotenza dei preposti, causa sovraffollamento, ma non è accettabile che un malato sosti in una corsia illuminatissima dove notte e giorno sono uguali, con via vai di urgenze di ogni genere, quando in quell’ospedale non esiste comunque un reparto adatto al tipo di malattia.Impossibilitato a spostarsi, se non con autoambulanza privata, cosa dovrebbe fare, il malcapitato? Attendere che peggiorino le sospette patologie? Buon senso imporrebbe di trasferire il sofferente in un centro specializzato che dispone di posti liberi. Eppure, a più di 48 ore di distanza, nulla si muove, anzi, il disgraziato trascorrerà un’altra nottata in quelle condizioni. Il malato, spazientito, ha quindi preteso il trasferimento in un centro idoneo. Ma, qualche mente eccelsa ha deciso che non era necessario. Almeno finché non si avranno gli esiti della RM. Ma è impossibile fare l’esame via pronto soccorso!

La situazione si avvita su se stessa e intanto il tempo passa inesorabilmente. E’ dunque ragionevole trattenere un paziente senza sottoporlo velocemente agli accertamenti e/o interventi necessari? Assolutamente no.Senza soldi non si cantano messe? Così sempre più cristiani potrebbero vedere compromessa ulteriormente la propria salute, perché capitati in una struttura ospedaliera in preda alla confusione generale. Altrimenti c’è la clinica. Privata. E chi non può permetterselo s’attacca al tram."

Maria Luisa Belli


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