Mafia ed estorsione: 7 arresti nel palermitano
Cronaca Sicilia

Mafia ed estorsione: 7 arresti nel palermitano

martedì 15 ottobre, 2013

MONTELEPRE, 15 OTTOBRE 2013 -  Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del Gruppo di Monreale nell’ambito del terzo troncone dell’operazione antimafia “Grande mandamento” che ha fatto luce su estorsioni nell’area occidentale della provincia di Palermo, tra i mandamenti di San Giuseppe Jato e Partinico. Decisiva la collaborazione delle vittime del racket.

Le indagini, coordinate dalla Dda, hanno documentato in particolare le pressioni estortive esercitate a Montelepre dai 7 indagati, affiliati a Cosa Nostra. Vittime del ‘pizzo’ erano commercianti e imprenditori.

I militari hanno eseguito 7 misure di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Dda (indagini coordinate dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti procuratori Sergio Demontis e Daniele Paci), nei confronti degli indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di “concorso in associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in estorsione aggravata e continuata, concorso in tentata estorsione aggravata e continuata, furto di bestiame”.

Tra gli uomini finiti in manette c’è anche Salvatore De Simone, autista personale dell’ex sindaco di Montelepre, Giacomo Tinervia, decaduto dopo l’arresto nell’operazione dell’8 aprile scorso.
L’autista è coinvolto nel taglieggiamento ai danni dell’impresa edile che si è occupata dei lavori per l’adeguamento e la sistemazione esterna della palestra comunale di Montelepre. Per questo cantiere i boss avevano chiesto il 3 per cento sull’importo a base d’asta, abbassando poi le pretese a 18 mila euro e accontentandosi infine di 14 mila, una parte dei quali (12 mila euro) versati direttamente a De Simone in più tranche. Questi soldi, è stato accertato anche grazie alla collaborazione delle vittime, sono stati consegnati sia Giuseppe Lombardo (boss di Montelepre poi rimosso dal nuovo capo del mandamento, Antonino Sciortino) sia a Tinervia, che dopo l’arresto, ad aprile, ha chiarito la sua posizione ed è stato scarcerato: per lui è caduta l’accusa di estorsione ma è rimasta in piedi quella di concussione.

"Con questa operazione — spiega il colonnello Solazzo — sale a una sessantina il numero delle persone arrestate, nell’ambito dell’inchiesta “Nuovo Mandamento”, per reati che vanno dall’associazione mafiosa all’omicidio, passando per le estorsioni, i furti e la coltivazione e lo spaccio di grossi quantitativi droga".

Michela Franzone[MORE]


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