Mafia Capitale, la segretaria di Buzzi è la prima a confessare
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ROMA, 5 DICEMBRE 2014 – Un libro nero sul quale venivano appuntati i destinatari delle mazzette e tutti i movimenti fiscal. Le indagini sul caso Mafia Capitale continuano e la prima a confessare è la segretaria di Buzzi, Nadia Cerrito, 49 anni, che svela agli inquirenti di essere lei l’addetta alla gestione delle tangenti e che appuntava tutto proprio su questo libro nero che portava sempre dietro. "Li pagavo io, preparavo le tangenti e le mettevo in buste di carta", dice Cerrito dal carcere di Rebibbia, dove è reclusa da martedì.
"Buzzi mi portava i soldi in contanti, io facevo le buste ma non sapevo la destinazione: ci scrivevo solo B di Buzzi e lui la ritirava”, racconta la donna al gip Flavia Costantini e al pm Luca Tescaroli. "Le cifre non superavano mai i 15 mila euro”. Sul libro segnava qualsiasi somma consegnata e accanto metteva l’iniziale; sono tantissimi gli “stipendi” pagati da Buzzi a politici e funzionari della pubblica amministrazione.
Alla domanda del gip Costantini, che le ha chiesto se non sospettasse che ci fosse qualcosa di strano in questo giro forsennato di denaro, la segretaria, che ora è accusata di essere la “cassiera” del Sistema Mafia Capitale, replica: “sapevo che era illegale ma non potevo rifiutarmi altrimenti mi licenziavano".[MORE]
Sugli incontri tra politici che avvenivano negli uffici la Cerrito afferma: “Tenete conto che l'azienda per la quale lavoro comprende cinque cooperative e ha 15mila dipendenti, molte persone non le conoscevo. Ricordo Franco Panzironi, (ex ad di Ama finito in carcere) lui lo vedevo spesso. Alemanno non l'ho mai visto, ma so chi è, mentre ho sentito i nomi di Riccardo Mancini (ex ad di Eur spa) e Claudio Turella (ex responsabile servizi giardini del Campidoglio). Luca Gramazio (capogruppo del Pdl al Comune) non lo conosco". Dice anche di non conoscere né Eugenio Patanè (consigliere regionale del Pd) né Luca Odevaine del Tavolo di coordinamento nazionale per l'accoglienza dei rifugiati, che secondo gli atti avrebbe incassato da Buzzi uno "stipendio" da 5mila euro al mese.
(foto dal sito www.si24.it)
Michela Franzone