Mafia, blitz della polizia contro i fiancheggiatori di Messina Denaro
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TRAPANI, 05 GIUGNO – Si stringe il cerchio attorno al superlatitante Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993 e reputato uno dei più importanti vertici di Cosa Nostra. All’alba di stamattina, 150 uomini della Direzione centrale operativa di Palermo sono intervenuti nella provincia di Trapani per arrestare 17 indagati nell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi. [MORE]
Si tratta di uomini da tempo noti alle forze di polizia e in passato arrestate per associazione mafiosa. Sembra che alcuni di essi abbiano intrattenuto stretti rapporti con Messina Denaro, dunque il loro arresto può aiutare gli inquirenti a ricostruire la rete di contatti che permette a quest’ultimo di continuare nella sua latitanza.
Oltre agli arresti sono scattate anche le perquisizioni di appartamenti, casolari, terreni e attività commerciali degli inquisiti. Queste si sono svolte nei comuni di Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, Santa Ninfa, Salaparuta e Campobello di Mazara. Il tentativo è quello di cercare qualsiasi dettaglio che possa condurre all’arresto del superlatitante, ma non si esclude una ricerca di nascondigli o di bunker dove può essersi nascosto in passato.
L’operazione di oggi è avvenuta a breve distanza dall’ultima grande tornata di arresti avvenuta il mese scorso, quando sono stati presi 21 fra boss e gregari del clan di Castelvetrano, Partanna e Mazara del Vallo. In quell’occasione sono finiti in carcere due cognati di Messina Denaro. Secondo uno degli arrestati in quella operazione della polizia, il boss potrebbe trovarsi in Calabria così come in Nord Africa o in Sud America, zone dove potrebbe contare sull’appoggio di diversi suoi collaboratori.
[Foto: Ansa]
Velia Alvich