Ma dove si andrà a finire con gli orari per le slot?
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UDINE, 06 SETTEMBRE 2016 - Non si finirà mai, almeno in questo periodo, di disquisire sugli orari di accensione e spegnimento delle apparecchiature da intrattenimento... ovunque queste siano ospitate. Non se ne può fare a meno e si spera che continuando a sottolineare quanto è necessario che l'Esecutivo “crei una legge nazionale” non ci si stancherà di proporre questo stillicidio di ordinanze con un altrettanto stillicidio di orari sempre diversi, sempre più strani e differenziati e sempre più “messi sul piatto”, sembrerebbe, per danneggiare il gioco ed il giocatore.[MORE]
Potrebbe anche sembrare un discorso ripetitivo, ma non lo è affatto: bisogna comunicare ai cittadini, anche a coloro che del gioco non ne vogliono sentir parlare, che questo settore sta subendo una forma di discriminazione assurda, considerando che lo stesso gioco ha portato un impiego di risorse notevole nel suo settore, ha creato nuove professioni ed ha riversato nelle casse del “nostro caro Erario” un fiume di euro del quale, sembrerebbe, il nostro Esecutivo non possa farne più a meno.
Quindi, anche a costo di annoiare chi ancora ci legge, vogliamo parlare dell'affollamento dei Comuni del Piemonte che, ognuno per il proprio territorio, con le proprie realtà, e con le proprie idee, emettono ordinanze restrittive in materia anche di casino online italiani</a>: in queste righe, si parla di Saluzzo, provincia di Cuneo, che ha varato una nuova ordinanza sindacale per limitare gli orari delle apparecchiature di gioco.
Il Comune di Saluzzo, quindi, in una sua nota, richiama la recente legge regionale del Piemonte che prevede il divieto di installare “giochi d'azzardo” nel raggio di 500 metri da alcuni obbiettivi sensibili ed “assegna al Sindaco” il compito di limitare di orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in danaro”: quindi, a seguito dei provvedimenti già adottati in questo senso, e senza limitare od impedire l'utilizzo degli apparecchi automatici per il gioco d'azzardo lecito, viene stabilito che potranno funzionare dal “mezzogiorno alla mezzanotte” di tutti i giorni, compresi i festivi, sia nei locali destinati ad altre attività (come bar, ristoranti, alberghi, tabaccai, circoli ricreativi, ricevitorie del lotto), sia negli esercizi dedicati al gioco d'azzardo (agenzie scommesse, sale bingo e sale Vlt).
Questa, quindi, l'ordinanza sindacale: al di fuori di queste 12 ore, gli apparecchi dovranno essere spenti tramite l'interruttore elettrico apposito e mantenuti inaccessibili. Continua l'ordinanza che il titolare degli esercizi in cui sono locati gli apparecchi da intrattenimento dovrà esporre, in un luogo ben visibile, un cartello contenente le formule di avvertimento sul rischio della dipendenza dai giochi con vincita in danaro, nonché le “prescrizioni previste dalla legge”. È anche obbligo degli esercenti esporre all'esterno del locale un ulteriore cartello che contenga l'indicazione dell'orario di apertura della sala giochi ed il funzionamento degli apparecchi. Questo è quanto imposto agli esercenti che ospitano nel proprio negozio apparecchiature con vincita in danaro.
L'ordinanza comunale “giustifica” la sua emissione con “accorgimenti adottati a tutela della comunità” per non avere sempre gli apparecchi funzionanti e così cercare di limitare i risvolti sociali negativi che l'abuso del gioco d'azzardo con vincita potrebbe provocare. Naturalmente, e questo rimane il parere di chi scrive, bisognerà vedere se tutte queste variegate restrizioni, questi orari differenziati tra città e città, queste prese di posizione contro il gioco avranno “veramente” un risultato positivo, oppure si sottolinea sempre, chi vuole giocare non guarda l'orario, il luogo, la forma, la legalità... vuole giocare.