Paesi europei e politiche ambientali, l'Italia al trentesimo posto
Cronaca Lazio

Paesi europei e politiche ambientali, l'Italia al trentesimo posto

mercoledì 7 dicembre, 2011

ROMA, 7 DICEMBRE 2011 – È stata stilata la classifica delle performance delle politiche nazionali sui cambiamenti climatici. L'Italia figura al trentesimo posto, in ripresa rispetto al quarantunesimo posto dell'anno scorso, ma ancora nettamente distanziata dal gruppo di testa.[MORE]

La graduatoria è stata preparata dall'organizzazione non governativa Germanwatch in collaborazione con Climate Action Network Europe e Legambiente e presentata poche ore fa a Durban alla conferenza Onu sul clima. Ai primi posti ci sono Svezia, Gran Bretagna, Germania, Brasile, Francia, Svizzera. Otto dei primi dieci classificati sono europei. Tra gli ultimi dieci troviamo Arabia Saudita, Iran, Cina, Russia, Canada, Stati Uniti.

La classifica è stata fatta tenendo conto di diversi fattori: il livello delle emissioni di gas serra, il trend di crescita, l'efficacia delle politiche di intervento. Se l'Italia ha scalato qualche posizione è dovuto essenzialmente alla spinta in direzione dello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica.

Per quanto riguarda il nostro Paese, «rimane il sospetto che il miglioramento sia dovuto principalmente alla crisi economica – osserva il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – . Ma abbiamo la possibilità di raggiungere in breve tempo la pattuglia di testa. Basta spingere con decisione sul pedale della green economy evitando quello stop and go che ha caratterizzato gli ultimi due anni producendo un effetto devastante sulla credibilità del paese e sulla solidità del suo sistema imprenditoriale. Un primo segnale nella direzione giusta può venire proprio da Durban sostenendo l'Europa per rinnovare il protocollo di Kyoto e giungere a un nuovo accordo globale entro il 2015».

Cina e Usa, rimangono i paesi più preoccupanti che da soli rappresentano il 44% delle emissioni totali. Per questo alla conferenza sul clima cresce la pressione su di essi affinché rompano lo stallo che tiene bloccata la conferenza accettando di sottoscrivere un impegno vincolante per difendere l'atmosfera allentando la morsa del caos climatico.

Marika Di Cristina
 


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