Londra 2012: istruttori Forciniti, medaglia frutto programmazione
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Cosenza, 30 luglio 2012 - "Rosalba e' favolosa". Lo dice Mario Mangiarano, proprietario della palestra in cui e' nata, sportivamente, Rosalba Forciniti, medaglia di bronzo nello judo alle Olimpiadi di Londra. "E non e' difficile avvicinarsi allo judo", sottolinea Mangiarano, che adesso gestisce una palestra a Cosenza. "Quest'anno festeggio i 50 anni di attivita' e non c'era modo migliore per festeggiare", conclude Mangiarano, intervistato dall'Agi.[MORE]
L'istruttore di Rosalba e' stato in realta' suo figlio Marco. "Rosalba aveva 7 anni quando ha iniziato con noi a fare judo, e' una grande soddisfazione", dice Marco Mangiarano. "Era un peperoncino, - aggiunge - litigava con tutti. Io la facevo gareggiare con i maschi perche' era fortissima", sottolinea Marco Mangiarano. "Non la vedo da giugno, quando, - dice - alla festa dello sport, ha lottato anche con mia figlia. E' il frutto di una programmazione, e' un successo che mi aspettavo e secondo me doveva essere portata anche a Pechino".
"Rosalba Forciniti e' il simbolo della volonta' di riscatto, tutta al femminile, della Calabria". A dichiararlo e' la deputata del Partito Democratico, Maria Grazia Lagana' Fortugno, dopo la conquista della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra da parte della judoka originaria di Longobucco. "Al di la' del successo sportivo, che e' ragguardevole - dice - e di cui i calabresi tutti devono andare orgogliosi, voglio porre l'accento su due aspetti in particolare.
Innanzitutto, Rosalba Forciniti e' la prima donna della nostra regione a conquistare una medaglia nella storia dei Giochi moderni. Questo risultato simboleggia la rivincita delle donne calabresi che, nello sport ma soprattutto in ogni altro ambito della vita sociale e politica, stanno riguadagnando doverosi spazi di protagonismo e visibilita', grazie a impegno e determinazione. In secondo luogo - conclude Lagana' Fortugno - stiamo parlando di una giovane arruolata nell'Arma, emblema di legalita', di lealismo e di rispetto delle regole. Non poteva che essere una carabiniera a sancire, agli occhi del mondo intero, la rivincita della Calabria"