L'On. Giorgia Meloni contro L'UNAR: l'ANDDOS difende il direttore De Giorgi
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ROMA, 11 SETTEMBRE 2015 – La querelle tra l'Onorevole Giorgia Meloni, Presidente e Capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, ed il Direttore Marco De Giorgi dell'Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni (UNAR) sta suscitando molte discussioni anche tra le associazioni impegnate quotidianamente nella lotta contro il razzismo. [MORE]
Il caso ha inizio da un post su Facebook dello scorso 29 giugno, nel quale l'On. Meloni scriveva “In tutto il mondo molti musulmani interpretano in modo violento la loro religione, e questa visione è condivisa anche da molti che vivono in occidente. Basta immigrazione da paesi musulmani violenti. Premiamo allora chi ha dimostrato di integrarsi con maggiore facilità. Per gli altri, porte chiuse finché non avranno risolto i problemi di integralismo e violenza interni alla loro cultura”.
L’Unar, che fa capo al Dipartimento delle Pari Opportunità e direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha infatti recapitato il 2 settembre una lettera all'On. Meloni per richiamarla ad un linguaggio non discriminatorio e di diverso tenore. E la reazione dell'On. Meloni non si è fatta certo attendere con tanto di protesta formale davanti a Palazzo Chigi, un'interrogazione parlamentare, nonché lettere indirizzate ai Presidenti della Repubblica, del Consiglio e della Camera, denunciando l'anomalia comportamentale dell'UNAR nei confronti di un parlamentare.
“Apprendiamo che è stata aperta un’inchiesta sul direttore Marco De Giorgi per via di una lettera di richiamo all’On Giorgia Meloni – puntualizza il presidente nazionale Mario Marco Canale di ANDDOS - in cui si invitava la parlamentare ad un linguaggio più adatto sulla questione immigrazione. Siamo perfettamente d’accordo con il premier Renzi sul fatto che l’opinione di un parlamentare sia “insindacabile”, come anche quella dei cittadini, ma la lettera inviata dall’Unar, come affermato per altro dal ministro Boschi, rientra nell’ambito di prerogative già consolidate ed è un invito a considerare gli effetti di un determinato tipo di comunicazione, affermando che gli immigrati musulmani sono violenti in quanto musulmani. Nessuno quindi vuole censurare le opinioni di Meloni, ma Unar ha semplicemente invitato a considerare per il futuro l’opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore.
Noi riteniamo di assoluta gravità il fatto che un parlamentare si possa ritenere al di sopra di un organismo che si rivolge indistintamente a tutti i cittadini, si occupa di lotta alle discriminazioni e non ha alcun potere se non quello di segnalazione e inchiesta. In questo caso, la censura ci sembra più di Giorgia Meloni che dell’Unar, alla quale evidentemente da molto fastidio l’azione contro contro il razzismo promossa da questo Ufficio. Va infine ricorda che il 24 febbraio 2015 la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha invitato nuovamente l’Italia ad estendere le competenze dell’UNAR, in modo da includere anche altre forme di discriminazioni che ledono i diritti umani, di intentare azioni legali, assicurarne l’indipendenza, garantirne le necessarie risorse umane e economiche. Tutte raccomandazioni puntualmente disattese. Esprimiamo piena solidarietà all’Unar e al direttore Marco De Giorgi e auspichiamo che l’Ufficio Anti Discriminazioni Razziali possa garantire un’azione sempre più efficace contro ogni forma di intolleranza”.
Marco Tosarello
(notizia segnalata da Ufficio Stampa ANDDOS)