Livorno, traffico di rifiuti vicino ad una scuola: "I bambini? Che muoiano"
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
LIVORNO, 15 DICEMBRE - "Ci mancavano anche i bambini che vanno all'ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa dei bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti". È l'intercettazione shock che compare tra gli atti dell'inchiesta sul traffico di rifiuti in Toscana che ha portato all'arresto di sei persone con cinque misure interdittive a carico di imprenditori, funzionari e collaboratori accusati a vario titolo di associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla regione Toscana. [MORE]
Nell’operazione che ha visto impegnati ben 150 i carabinieri del nucleo forestale, coordinati dal procuratore di Livorno, Ettore Squillace Greco, ci sono inoltre altre trenta persone. Secondo le indagini condotte dalla Dda di Firenze e dai carabinieri forestali sono stati smaltiti abusivamente oltre 200 mila tonnellate di rifiuti provenienti da varie regioni, tra cui speciali e pericolosi, certificati come 'innocui' per poi essere spediti in discarica.
Due le aziende sequestrate: la Lonzi srl e la Rari srl, entrambe di Livorno specializzate nel recupero e nel trattamento dei rifiuti. Secondo l'accusa, nei loro impianti i rifiuti non venivano smaltiti ma tritati, miscelati e a volte neppure questo. Lo scopo sarebbe stato quello di massimizzare i profitti grazie al falso smaltimento, pagando un’eco tassa regionale molto più bassa di quella dovuta.
Secondo l’accusa, i rifiuti sarebbero poi transitati in due discariche del Livornese gestite da due aziende a partecipazione pubblica, la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino. La truffa ai danni della Regione sarebbe di quasi 4 milioni e mezzo di euro nel 2015-16, a fronte di un guadagno stimato in oltre 26 milioni per le aziende.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine art-news.it)