Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 5 GIUGNO - La Legge elettorale agita gli animi politici dopo la convergenza in Commissione affari costituzionali riscontrata tra le principali forze politiche del Paese: Fi-Lega-M5s-Pd. E non manca chi all’interno di tali stesse compagini, resti scettico sul modello tedesco in salsa italiana, che pare ormai incanalarsi verso un modello tedesco di nome ma non di fatto.[MORE]
Le ultime modifiche nonché le conseguenti accelerazioni non sono piaciute a Sinistra italiana-Possibile, considerati i numerosi emendamenti rigettati. Tanto è vero che si sono levate critiche soprattutto nei confronti di M5S, attaccato sul rigetto delle preferenze, ormai un tempo cavallo di battaglia del pensiero politico grillino. Ma non manca anche lo scetticismo degli ex big del Pd, a cominciare dalla presidente Antimafia, Rosy Bindi, che ha espresso il proprio malcontento in una interessante intervista al quotidiano ‘La Repubblica’.
Il monito della Bindi è rivolto soprattutto al segretario Matteo Renzi, affinché si guardi agli interessi del Paese e della legislatura, densa ancora di riforme da portare a termine. Sul punto, la presidente Antimafia è esplicita: « Tutto quello per cui noi democratici abbiamo sempre combattuto sin dagli anni Novanta è stato smantellato: questa legge elettorale proporzionale è solo un patto di convenienze. Ed è la fine del Pd».
La Bindi ha dichiarato di essere molto delusa dal cammino intrapreso da Renzi sulla legge elettorale, e da una accelerazione che pare il preludio al voto anticipato. Ed invece, sarebbe opportuno portare a termine le riforme: «In questi sei mesi si devono ultimare alcune riforme: lo ius soli, il testamento biologico, il processo penale. La manovra deve farla questo governo».
Il timore di elezioni anticipate è dunque avvertito soprattutto nel caso in cui dovessero essere programmate nel settembre, senza portare dunque a termine la manovra e con il rischio di una ingovernabilità che la nuova legge elettorale pare non riesca a scongiurare. A prescindere dalla soluzione che sarà trovata, il Paese resta infatti attanagliato in un tripolarismo politico con la conseguenza di maggioranze inedite ed innaturali. E lo stesso Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, ha ammonito sulla delicatezza del tema, poiché l’incertezza politica nuoce all’andamento economico dei mercati.
E così la Bindi rigetta l’idea di elezioni anticipate: «La corsa affannosa di queste ultime ore impedisce di fare una buona legge elettorale. Se invece si torna alla convinzione che si vota nel 2018, si può costruire un accordo serio». Un accordo che risulterebbe doveroso, alla luce dei richiami degli organi istituzionali di garanzia, dal capo dello Stato Sergio Mattarella sino all’intervento della Consulta sull’Italicum.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta