Legambiente accusa il Piemonte: troppi rifiuti nucleari provengono dall'ex centrale E. Fermi
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VERCELLI, 16 AGOSTO 2012 - Legambiente, insieme all'associazione Pro Natura, commentano il rapporto Ispra definendo il Piemonte una "pattumiera nucleare che grava su tutta l'Italia". Sotto accusa l'ex centrale nucleare di Trino, nella provincia vercellese, che secondo i dati degli ambientalisti, emette tutt'ora rifiuti radioattivi in eccessiva quantità.
<<Il peso del nucleare pregresso grava su tutta la regione sia per i depositi giacenti sia per gli scarichi di radioattività in aria e acqua>>. Così le due associazioni spiegano la preoccupazione alla stampa, aggiungendo che il Piemonte produce il 96% delle sostanze radioattive italiane.
La denuncia comprende il progetto di realizzare cinque nuovi depositi, ma anche il trasporto verso la Francia della materia nucleare da riprocessare. Per quanto riguarda, invece, i rifiuti, secondo Legambiente il Piemonte è la regione italiana che ne ospita di più, ovvero il 72%. I portavoce aggiungono anche che per questi ultimi <<non è attualmente previsto alcun trasferimento, ma anzi è previsto il consolidamento della loro presenza grazie alla realizzazione di nuovi depositi negli attuali siti di Saluggia, Trino e Bosco Marengo>>.[MORE]
Anche se le centrali non sono più in funzione, gli ambientalisti sostengono che continuano a produrre gli scarichi in modo sistematico ed autorizzato, in particolar modo la centrale elettronucleare di Trino, la Enrico Fermi, data la elevata produzione di rifiuti che tutt'ora emette, sebbene sia stata chiusa tra il 1987 ed il 1990.
Secondo i dati, è il sito radioattivo italiano che produce più scorie in assoluto e viene reso noto che nel 2010 sono stati cinque miliardi i Bequerel scaricati nell'aria e nell'acqua dalla ex-centrale. L'allerta comprende anche il Lago Maggiore, che si trova particolarmente vicino al sito di Euratom, situato nella città di Ispra, nel varesotto.
(Foto da ecoalfabeta.blogosfere.it)
Alessia Malachiti