Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
LECCE, 3 LUGLIO - La Guardia di Finanza di Lecce, a seguito di una serie di indagini raccordate con la Procura della Repubblica, ha tratto in arresto con l’accusa di peculato T.R. di 45 anni nativa di Lecce e rappresentante legale di una società operante nel campo delle aste giudiziarie.[MORE]
Le indagini instradate in seguito ad alcune denunce avanzate da cittadini che dopo aver partecipato ad aste condotte dalla società indagata, non avevano ricevuto in restituzione le cauzioni versate, venivano invece indirizzati a verificare la regolarità delle procedure predisposte da parte dell’Istituto per la vendita all’incanto dei beni confiscati dal Tribunale di Lecce nell’ambito delle varie procedure esecutive.
Gli sviluppi investigativi, hanno consentito di accertare che la rappresentante legale della società, nelle circostanze di ben 33 diverse procedure esecutive, in 14 occasioni, si era appropriata delle somme versate a titolo di cauzione dai concorrenti all’asta, in 19 altri casi, degli introiti derivanti dalla vendita dei beni pignorati, incassando il relativo corrispettivo.
Dalle verifiche eseguite, è stato appurato che l’indagata in conseguenza della propria condotta non consentita dalla legge, si era appropriata nel complesso di una somma di danaro commisurata in euro 81.202,32.
Dalle indagini è affiorato inoltre, che la donna nel mese di febbraio dello scorso anno, aveva fondato una nuova società della quale risultava rappresentante legale, esercente la stessa medesima attività della precedente, alla quale nel frattempo, era stata revocata la concessione a causa di numerose anomalie rilevate dalla stessa Sezione del Tribunale Civile di Lecce, e di una sentenza di condanna di primo grado per falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale, e turbata liberta' degli incanti emessa a carico della stessa.
Affermata la pericolosità e la ciclicità delle condotte poste in essere dalla donna, ancor di più comprovate dalla presentazione di un’artificiosa denuncia di furto della somma di 26.000 euro, derivata dalle sopracitate vendite giudiziarie, e rilevato il tangibile pericolo che la stessa potesse replicare gli stessi illeciti attraverso la neofondata società, il giudice per le indagini preliminari, concordando le richieste avanzate dal pubblico ministero titolare delle indagini, ha emesso il provvedimento di custodia in carcere. L’arresto e' stato eseguito oggi a Roma, dove l'indagata si era recata per motivi personali.
Luigi Palumbo