Economia. Le sanzioni alla Russia stanno funzionando? I dettagli
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Possiamo chiederci se effettivamente le sanzioni occidentali al gigante Russo sono efficaci. L’Economist e il Washinton post si sono posti tale domanda consultando diversi economisti di fama internazionale. Di certo l’economia Russa è fiaccata dagli assalti sanzionatori mossi da Europa, Gran Bretagna e dagli USA. Tuttavia resiste e si sta riprendendo non cede terreno come ci si aspettava. Il tanto decantato crollo del PIL Sovietico non è avvenuto nel breve periodo, mentre i contro-effetti delle sanzioni nel Vecchio Continente già debilitato dalla crisi Pandemica rischiano di essere deleteri. Trattasi di conseguenze dirette quali la riduzione di import ed export, ma anche indirette generate dalla mancanza di gas. Presto molti farmaci non arriveranno più e vi è stato un crollo delle borse pauroso.
I dati parlano chiaro se ci si aspettava un calo del PIL russo del 15% in realtà è stato solo del 6% e il sistema economico ha retto per gli scambi con Cina,India,Pakistan,Afganistan,Iran e Africa. Possiamo stimare che con l’attuale prezzo del gas l’economia russa avrà un surplus di 265 miliardi di dollari. Mentre in Europa rischiamo la recessione energetica. Il rischio di impatto devastante in campo economico è altissimo. Secondo il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES o Fondo Salva Stati) il blocco delle forniture di gas sarà molto violento sulle economie legate alle importazioni quali quelle tedesche e italiane si stima un calo del 2,5%. Tutto ciò porterà stando ai dati di Confcommercio alla chiusura di 120 mila aziende e la perdita di 370 mila posti di lavoro. Secondo Coldiretti 2,6 milioni di italiani a rischio fame. Gli effetti delle sanzioni sul gigante russo si verificheranno solo sul medio lungo periodo, ma noi possiamo reggere tutto questo tempo ?Di certo gli Stati stanno cercando soluzioni tampone per il breve periodo, ma non è ottimale per i rischi indicati.
Le sanzioni applicate rientrano in quattro categorie: 1) individuali contro gli oligarchi quali divieto di viaggio nei territori che hanno imposto le sanzioni o congelamento dei beni economici; 2) commerciali con il divieto di esportazione di tecnologia verso il suolo Russo; 3) riduzione di spostamento di merci e persone verso la Russia e il divieto di sorvolo di tutti gli aerei battenti bandiera Russa sul suolo Americano ed Europeo e chiusura dei porti; 4) sanzioni che bloccano il sistema finanziario. Da un primo esame restiamo impressionati dalla quantità dalle sanzioni attuate. Ma ora vi diremo i motivi perché tutto ciò non funziona e l’economia russa non è distrutta. Ogni strategia che si rispetti si basa su mosse e contro-mosse e i Russi sono sempre stati bravi a giocare a scacchi e gli economisti della Banca Centrale Russa , hanno previsto le conseguenze derivanti dalla scelta di invadere lo Stato Ucraino, e hanno adottato misure per prevenire le conseguenze più pesanti dell’invasione come ad esempio il raddoppio dei tassi di interesse o il controllo dei capitali.
Il secondo motivo lo potrebbe conoscere chiunque abbia studiato un po’ di storia ed è che la Russia è sempre stata in crisi economica questa è la quinta affrontata in 25 anni, quindi il popolo russo è abituato alle difficoltà ed è in grado di adattarsi facilmente. Il terzo motivo è energetico a causa della fortissima dipendenza dal gas e petrolio Russo a livello Europeo le sanzioni hanno avuto effetti limitati o quasi nulli. Basti pensare che lo scorso anno le esportazioni di petrolio Russo hanno contribuito al 36% del suo bilancio.
Poi se consideriamo che ha aumentato le forniture verso Cina e India continuando così sarà in grado di pagare guerra,armi e soldati. Possiamo ragionevolmente affermare che la strategia occidentale è miseramente fallita e forse faremmo bene ad alleggerire le sanzioni che incattiviscono il nemico e metterci al tavolo delle trattative per evitare rivolte dovute ai rincari energetici come già stanno accadendo. Di fronte a questi dati inconfutabili su cui sono concordi molti economisti di valore,come mai la stragrande maggioranza dei politici italiani e i politici europei sono così ciechi da portare le popolazioni degli Stati Occidentali alla misera e alla miseria? Il 51% degli italiani risulta essere favorevole ad eliminare le sanzioni al fine di ridurre le ripercussioni economiche su famiglie e imprese e attuare una politica di pace e prosperità internazionale.
Nella capitale Ceca di Praga appartenete all’Alleanza Atlantica la popolazione 70.000è scesa in piazza per protestare contro la guerra e contro le sanzioni economiche alla Russia. Questo è solo il principio una piccola scintilla di un malcontento generale che potrebbe scatenare serie rivolte, manifestazioni , e proteste quando in Autunno/Inverno risentiremo gravemente del taglio del gas e dei rincari alimentari. Non è meglio risolvere ora il problema in nome di una pace di tutti i popoli e del rispetto della vita? Fino a questo momento dalle sanzioni hanno guadagnato le economie di Stati Uniti e Norvegia. Infatti proprio lo Stato Norvegese in questo 2022 ha registrato esportazioni a livello record di gas, divenendo il principale fornitore in Europa.
Nei primi mesi del 2022 gli U.S.A. hanno effettuato esportazioni di gas pari al 74% come riportato dall’ente governativo sull’energia statunitense (Eia). Perché i politici Europei continuano una politica di sudditanza nei confronti della NATO quando le scelte errate altrui comportano gravi disagi,problemi e crisi per migliaia di persone, di imprenditori e di famiglie? Gli Stati Europei dovrebbero stare attenti circa le politiche da adottare e valutare in modo autonomo le posizioni a livello internazionale, esaminando ogni possibile rischio considerando l’interdipendenza simbiotica tra gli Stati Europei. Perché i mass-media nel loro presunto modo di dire la verità ci trasmettono la verità modificata, tagliata e ovattata non consentendo così ai cittadini di poter percepire e valutare le reali condizioni politico-economiche della società in cui viviamo? Ci troviamo in una sorta di dittatura ammantata da democrazia ?
L’Europa nega la verità a se stessa. E citando il filosofo Nietzsche “il peggior inganno è quello che uno fa a se stesso”. Non è accettabile in una società democratica e libera in cui l’informazione dovrebbe essere libera negare o non dichiarare tramite i media che siamo alla soglia di una possibile World War in cui si rischia l’utilizzo di armi non convenzionali. La via della pace e delle trattative è sempre la migliore, le esigenze di molti contano più di quelle di pochi.
Marco Rispoli